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sabato 4 febbraio 2012

la politica dell'accetta

la politica dell'accetta è sempre ben accetta in un paese di cojoni come il nostro.
 Abbiamo avuto anni di tagli orizzontali, tagli da decespugliatore. Portavano via tutto, fiori e gramigna, facendo terra bruciata. Hanno ripulito i fossi fino all'ultimo tarassaco spuntato di nascosto... Solo prato all'inglese per i detentori del potere, quelli da noi eletti intendiamoci, il resto via.
Così tagli alla scuola dal nido all'università, senza senso, senza merito e senza risultati. Anzi con pessimi risultati: scuole senza insegnanti e imbottite di alunni, scuole senza aule, senza materiali e supporti didattici ma imbottite di autonomia.
Hanno salassato il sociale spostando i soldi sul lavoro ed il lavoro sulla formazione e la formazione sulla cassa integrazione e la cassa integrazione sulla mobilità e il tutto a carico della previdenza. Risultato? Non ci sono i soldi per la mia pensione perchè li hanno gia usati per pagare delle persone da licenziare, lasciate a marcire per anni in CIGS o CIGO.
E la sanità? Invece di decidere cosa curare, chi curare e chi deve pagare e chi no, hanno deciso di far pagare tutti: chi ha bisogno e chi no, chi può e chi no.
I disabili? Regaliamoli alla comunità sarà contenta, tornerà ad essere solidale e accogliente. Tradotto: famiglie arrangiatevi!
Il paesaggio? Chi se ne frega! Siamo il paese più bello del modo se cade un muro ce ne sono migliaia che crollano in piedi, ovunque. Meglio fare mostre stramilionarie in posti strafalsi.
e poi? I treni: via quegli inutili carrozoni che portano i lavoratori, gli studenti, i turisti... Solo meravigliosi carissimi treni veloci: milano-roma e poco più... Viva l'asse Padano/romano! Devi arrivare a budoia, san giorgio di nogaro, spoleto? Cazzi tuoi prendi la macchina e consuma.

Viva l'accetta e chi l'accetta

io no, e forse da qualche mese anche qualcun altro..

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