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domenica 9 dicembre 2007

Sindaci o tiranni?

ogni giorno che leggo le sparate del mio sindaco e dei suoi compari triveneti, e non solo purtroppo, mi vengono in mente i miei studi classici.
Sarà per questo che il mio luminoso preside diceva che saremmo diventati la classe dirigente del futuro: perchè le peggiori schifezze le aveva già fatte qualcun altro e noi lo sapevamo...
E si perchè sapere che l'esilio forzato è una pratica antica, che la divisioni in classi e razze è storia vecchia, che i toni "maschi" hanno fatto il loro tempo, che eccitare il popolo è più facile che calmarlo, sapere tutto questo, secondo il mio antico preside, avrebbe permesso a noi illuminati di essere bravi governanti, l'élite di savi al governo del mondo...
Purtroppo ho anche imparato che la storia non insegna nulla e che gli errori si ripetono prendendo spunto dalle disgrazie del passato peggiorandole e spostando sempre più avanti il limite dell'indecenza.
Per questo non dirigo alcunché e della mia generazione vedo solo brutti esempi del giovanilismo catastrofico imperante. Esclusi i presenti è ovvio.
Torno agli amati sindaci. Il mio in particolare ama arrivare secondo ed essere più realista del re (Bossi in questo caso) e per non sbagliarsi si accozza con tenacia alle peggiori iniziative xenofobe che solo l'Italietta di questi ultimi 15 anni riesce ad esprimere.
Se solo il mio ideale politico federalista europea (sardista) fosse stato attuato oggi io sarei a rischio, come tutti i cittadini europei che si azzardano a non essere ricchi, sposati, cattolici e magari in cerca di un nuovo lavoro o una nuova vita...
Chiedono questi più poteri, armi (per le loro milizie locali), gabelle dai loro cittadini, chiedono di poter legiferare a loro comodo... Istallano telecamere e fanali, chiudono bar e locali, piazzano vigili ovunque, sbraitano contro moschee mai aperte e costringono chi non crede come loro alla clandestinità, piazzano crocifissi ovunque per marchiare il territorio evangelizzato (niente di diverso dai missionari etnicidi). Controllano come ci vestiamo, cosa leggiamo e cosa compriamo da mangiare (basta Kebab e riso alla cantonese! solo muset e brovada!). In poche parole ci stanno uccidendo, chiusi come topi nelle nostre taverne ci imbottiscono di TV e banalità violenta e terrorizzante.
Rileggere Ivan Illich, la sua società conviviale, la sua società di prossimità. E cercare di sopravvivere allo sbraitare continuo del mondo...
Le teste di legno fan sempre rumore.

sabato 8 dicembre 2007

Minorati... e fantasiosi

il camper delle libertà è in viaggio per il paese della libertà per andare a evangelizzare il popolo della libertà che andrà a far parte del partito della libertà la cui struttura organizzativa è formata dai circoli della libertà figlia del polo della libertà e che aveva casa nella casa della libertà...

Dio mio quando ci libereremo di questo cialtrone!