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mercoledì 17 agosto 2011

Manovra, ipotesi scudo fiscale-bis - Corriere della Sera

Manovra, ipotesi scudo fiscale-bis - Corriere della Sera

dunque un altro regalino agli evasori, quelli che lavorano in Italia, in nero, e guadagnano all'estero.
Come?
Semplice basta non pagare le tasse in Italia e portare i soldi all'estero, anonimamente!
Poi se l'evasore vuole proprio smettere di trafficare con complesse triangolazioni finanziarie basta che voti uno che all'estero guadagna e ripone milioni di euri e aspettare che faccia uno scudo fiscale.
Traduzione? l'evasore fa rientrare i soldi, lo Stato, meglio il governo rappresentato dall'evasore massimo, li tassa in modo ridicolo e poi con quei milioncini ripuliti ci può fare, l'onesto evasore, quello che vuole... per esempio riportarli all'estero ripuliti grazie allo scudo...

è un meraviglioso gioco delle tre carte legislativo:
i soldi sono sotto la carte... al centro, a destra, a sinistra... vince sempre il banco, o meglio per non confondersi, il truffatore.
In questo caso lo Stato, i cittadini onesti che pagano le tasse, sono i truffati, gli altri, i legislatori disonesti e gli evasori sono i truffatori.

Insomma anche con le peggiori intenzioni questa manovra non riesce a non scavare nella melma.


sabato 13 agosto 2011

grondante sangue 2


e poi dicono che non ha carisma!


Il grondante sangue 1

La coerenza è una delle tante virtù di Berlusconi...

"Non ne può più neanche il mio dentista, che paga il 63% di tasse. Ma oltre il 50% è già una rapina... Non volete che non ci si ingegni? E' legittima difesa...".
Autunno del 2000

"Le tasse sono giuste se arrivano al 33%, se vanno oltre il 50 allora è morale evaderle" inverno 2004

"Voi agite con grande equilibrio e rispetto dei cittadini, nei confronti di chi si vuole sottrarre a un obbligo che qualche volta si avverte come eccessivo. C'è una norma di diritto naturale che dice che se lo Stato ti chiede un terzo di quello che con tanta fatica hai guadagnato ti sembra una richiesta giusta e glielo dai in cambio dei servizi che lo Stato ti offre. Ma se lo Stato ti chiede di più, o molto di più, c'è una sopraffazione nei tuoi confronti: e allora ti ingegni per trovare sistemi elusivi che senti in sintonia con il tuo intimo sentimento di moralità, che non ti fanno sentire colpevole...". autunno 2004

"Se lo Stato ti chiede un terzo di quanto guadagni, allora la tassazione ti appare una cosa giusta, ma se ti chiede il 50-60% ti sembra una cosa indebita e ti senti anche un po' giustificato a mettere in atto procedure di elusione e, a volte, anche di evasione. Noi abbiamo un'elusione fiscale record giustificata da aliquote troppo elevate...". 2 aprile 2008

"Se io lavoro, faccio tanti sacrifici... Se lo Stato poi mi chiede il 33% di quello che ho guadagnato sento che è una richiesta corretta in cambio dei servizi che lo Stato mi da. Ma se mi chiede il 50% sento che è una richiesta scorretta e mi sento moralmente autorizzato ad evadere, per quanto posso, questa richiesta dello Stato...". 4 ottobre 2008

agosto 2011... grondante sangue, non il suo naturalmente.

venerdì 12 agosto 2011

Manovra glossata

IN CHE MANI!!!!
AUMENTO IRPEF AUTONOMI OLTRE 55MILA EURO
Un aumento della quota Irpef per gli autonomi, forse a partire dall'attuale 41% per i redditi oltre i 55.000 euro. La misura, inizialmente prevista per 2-3 anni, potrebbe essere a carattere permanente.

Il buon vecchio Martino, che dev'essersi nascosto in bagno da qualche anno, diceva che FI avrebbe portato all'aliquota unica e all'esenzione totale per i non abbienti...
Invece tremonti (il pagatore in nero di affitti) prende subito di mira le P.IVA che non delinquono e che quindi guadagnano e dichiarano. Gli altri quelli che la P.IVA non la fanno o se la fanno si fanno consigliare da ottimi fiscalisti se ne fregano... (Tremonti era il fiscalista del B... Cappellacci il figlio del commercialista di B. Coincidenze). Ovviamente questo riguarda gli autonomi... non le società alle bermuda.


A RISCHIO TREDICESIMA STATALI
I dipendenti delle amministrazioni pubbliche che non rispettano gli obiettivi di riduzione della spesa potrebbero perdere il pagamento della tredicesima mensilità.

Ma qualcuno ha il coraggio di dire che la tredicesima è parte integrante dello stipendio, del contratto, è una mensilità non un premio produzione!
E poi che obbiettivi di riduzione della spesa hanno gli statali, chi li decide? Sono anni che vedo tagliatori di servizi pagati come guru... la macelleria sociale è iniziata da questi incentivi alla distruzione del welfare. E sono anni.
Non qualità, efficienza, rispetto dei cittadini, efficacia dei servizi ma meravigliosi tagli agli ultimi, passati per ottimizzazione dei servizi. Cazzate!
Togliete i premi di produzione legati ad indicatori del cazzo come "quante riunioni", "Quanti partecipanti", "quante ore di lavoro", "quante brochure" e via minchionando. Abolite gli straordinari nel Pubblico impiego, questo si che ridurrebbe le spese. 36 ore se ben usate sono più che sufficienti, a volte pure troppe.


TFR RITARDATO 2 ANNI PER STATALI

Il pagamento con due anni di ritardo dell'indennità di buonuscita dei lavoratori pubblici è un'altra delle misure prevista nella bozza di decreto.

Credo che tecnicamente questo si chiami furto. Il TFR sono soldi dei dipendenti detratti dal lordo dello stipendio che, malauguratamente, trattiene il datore di lavoro. Non restituire i soldi che qualcuno ti ha affidato in custodia si chiama furto. Nulla di più che un furto. E se questo lo fa lo stato si chiama regime totalitario.
I soldi in uno stato libero sono di proprietà di chi se li guadagna non di chi li tiene.


TAGLI AI COSTI DELLA POLITICA

Nel provvedimento non si parla di ridurre il numero dei parlamentari e i loro privilegi (ad eccezione dei voli in classe economica per deputati e senatori, amministratori pubblici, dipendenti dello stato, componenti di enti ed organismi), ma si interviene sulle "poltrone" locali". Intervenendo in conferenza stampa a Palazzo Chigi Berlusconi ha però sostenuto che in realtà "ci sono numerosi interventi, credo anche eccessivi rispetto a ciò che sarebbe giusto, ma abbiamo seguito i desiderata dei cittadini che guardando alle loro condizioni hanno ritenuto che i politici e i parlamentari avessero entrate eccessive". In particolare, ha spiegato il premier, si è intervenuti "in tutte le direzioni". "Il numero di poltrone eliminate - ha aggiunto - è importante, intorno alle 54 mila". Altra misura, stando alle indiscrezioni, sarebbe quella relativa al contributo di solidarietà. Secondo quanto riferito da fonti governative, è previsto infatti un "contributo di solidarietà" anche per deputati e senatori pari al 10% per i redditi superiori ai 90 mila euro ma inferiori a 150 mila, e del 20% per quelli superiori a 150 mila euro. Esattamente il doppio di quanto previsto per i dipendenti pubblici e privati. Inoltre, per i dipendenti 'normali' il contributo è deducibile, mentre per gli 'onorevoli' non lo sarà. Infine, viene ridotta del 50% l'indennità per il parlamentare che ha un reddito uguale alla stessa indennità.

e te pareva! A me il populismo antipolitico mi fa ribrezzo... esattamente come la piccolezza di rimanere gli unici a non sacrificarsi. Sono dei quacquaraquà, inutili leccaculi senza la capacità minime di slancio di grandezza, o meglio, di normalità etico politica.

PENSIONI

Viene anticipato dal 2020 al 2015 il progressivo innalzamento a 65 anni (entro il 2027) dell'età pensionabile delle donne nel settore privato. Nessuna misura, invece, contrariamente a quanto anticipato, sulle pensioni di anzianità.

non capirò mai perchè ci devono, a noi 40enni intendo, continuare a prendere per il culo con la pensione. Noi non la vedremo mai e versiamo ogni anno milioni di euro per pagare pensioni di nostri ex coetanei in pensione da vent'anni. Il problema vero, la vera riforma è che si possa prendere ciò che si versa, ma anche decidere come, a chi e quanto versare. Invece si continua a spostare il problema e a lasciare in mano all'INPS la maggior parte dei soldi, e lasciare che l'INPS sia il Bancomat per il mercato del lavoro in sfacelo, per le pensioni baby etc...

SCUOLA
Il comunicato finale del governo spiega che "per far fronte alle esigenze della scuola, nell'imminenza dell'avvio del nuovo anno scolastico, su proposta dei ministri Brunetta e Tremonti, è stato inoltre approvato un decreto presidenziale che autorizza per il solo anno 2011-2012 il trattenimento in servizio di 414 dirigenti scolastici; il decreto, altresì, prende atto di quanto definito dalla programmazione triennale delle assunzioni nella scuola, autorizzando l'assunzione a tempo indeterminato di 30.300 Unità di personale docente ed educativo e di 36.000 Unità di personale amministrativo, tecnico ed ausiliario".

Povera scuola in mano alla Gelmini, Brunetta e Tremonti. Mancano all'appello almeno 200.000 precari, che insegnano, sono di ruolo però non servono!

STOP PONTI, FESTE SPOSTATE AL LUNEDI'
Le festività infrasettimanali "non concordatarie" verranno spostate al lunedì. "Come avviene in tutta Europa", ha confermato il ministro dell'Economia.

Mai cazzata fu più ipocrita. Nell'anno delle polemiche per il 17 marzo arriva la ciliegina sulla torta: lavorare di più e fare meno vacanze. Io dico lavorare meno, produrre uguale o meno, guadagnare di più. Così il PIL cresce, ammesso che serva a qualcuno e qualcosa che il PIL cresca. Poi mi sta veramente sulle palle che nessuno osi toccare santa madre chiesa. Siamo uno stato clericale, odiosamente bigotto!

DEROGA CONTRATTI NAZIONALI
Nella manovra c'è anche l'estensione 'erga omnes' dei contratti aziendali che potranno così derogare a quelli nazionali e a parte dello Statuto dei lavoratori. Non sarebbe più prevista la delega per lo statuto dei lavori e in particolare diventerebbe più facile licenziare i lavoratori con contratti a tempo indeterminato. La misura è stata spiegato così dal ministro Sacconi: "Le norme approvate in materia di lavoro contengono il cuore dello Statuto dei lavori in quanto attribuiscono ai contratti aziendali o territoriali la capacità di regolare tutto ciò che attiene all'organizzazione del lavoro e della produzione anche in deroga ai contratti collettivi e alle disposizioni di legge quando non attengano ai diritti fondamentali nel lavoro che in quanto tali sono inderogabili e universali". In concreto significa, ad esempio, che sono "efficaci nei confronti di tutto il personale" anche le norme contenuto nell'accordo firmato da Fiat per Pomigliano e Mirafiori con il no della Fiom-Cgil.

Se fossimo un paese civile ne sarei felice, felicissimo. Se fossimo un paese normale con sindacati veri e proprietari veri sarei il primo sperare in contrattazione ad Hoc, per ogni stabilimento. Ma essendo in un paese in cui la contrattualità e stata sostituita con la concertazione non mi fido. Io vorrei contratti individuali, collettivi e aziendali tutelati non dalla legge ma dalla contrattazione a pari livello fra parti in causa: lavoratore, sindacato, proprietario, associazione di categoria. Nel paese dei sogni...

ROBIN HOOD TAX
Nella manovra c'è anche una "Robin Hood tax per il settore energetico". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, in conferenza stampa a Palazzo Chigi senza specificarne meglio i contenuti.

Mi sa che più che Robin Hood è la Ali Babba e i quaranta ladroni Tax.

SENZA SCONTRINO RISCHIO CHIUSURA
Tracciabilità di tutte le transazioni superiori ai 2.500 euro con comunicazione all'Agenzia delle entrate delle operazioni per le quali è prevista l'applicazione dell'Iva. E' quanto prevede la bozza di manovra che sarà discussa nel corso del Consiglio dei ministri di stasera, nella parte relativa al cosiddetto 'spesometro', già in vigore. E' inoltre previsto l'inasprimento delle sanzioni, fino alla sospensione dell'attività, per la mancata emissione di fatture o scontrini fiscali.

brr. Paura! Certo che chi lavora, paga e riceve in nero si starà preparando a emigrare!


GIOCHI E TABACCO
Il comunicato finale di Palazzo Chigi parla genereciamente di "misure in materia di giochi ed accise sul fumo".

Il pusher di stato aumenta il guadagno... Alla faccia dell'etica di Giovanardi! Poveracci in galera per una canna e lo stato ti fotte gli stipendi in lotterie, videopoker, sigarette e alcool!

CONTRIBUTO SOLIDARIETA'
Contributo di solidarietà a due vie per i lavoratori dipendenti e per gli autonomi. Per i dipendenti del settore privato è previsto un prelievo del 5% per la parte del reddito eccedente i 90mila euro e del 10% per la parte eccedente i 150mila euro. Per i lavoratori autonomi l'addizionale scatta invece a partire dall'aliquota del 41% che si applica ai redditi superiori a 55mila euro. La misura, al momento sperimentale, ma potrebbe diventare permanente. "Un prelievo di solidarietà per i redditi un po' più elevati che allinea quanto fatto nel settore del pubblico impiego", ha chiarito Tremonti.

Traduzione: aumento delle tasse .

NIENTE MISURE SU IVA, IMMOBILI E PATRIMONI
Nella bozza di manovra che entrerà in Consiglio dei ministri non appare l'aumento dell'Iva. Anzi l'ipotesi sarebbe accantonata. Salterebbe anche qualunque intervento sugli immobili e i patrimoni mobiliari.

per ora...

NIENTE TAGLI A STIPENDI
Il documento non contierrebbe la riduzione degli stipendi dei dipendenti pubblici.

per ora....

RENDITE FINANZIARIE
Aumento al 20% della tassazione su tutte le rendite finanziarie, esclusi gli interessi dei titoli di stato che restano al 12,5%. Questa misura è stata confermata dal ministro Tremonti.

certo che tassare Titoli spazzatura (i nostri, i greci, i PIGS insomma) è già un insulto, aumentarlo sarebbe stato troppo. Purtroppo lo stesso vale per la spazzatura privata che le banche ci propinano

PRIVATIZZAZIONI
Nella manovra è stato inserito anche un meccanismo "molto efficace" per la privatizzazione dei servizi pubblici. Lo ha detto il ministro Tremonti spiegando che il sistema consentirà alle amministrazioni che procederanno alle privatizzazione di sbloccare risorse per gli investimenti. "Un meccanismo molto efficace - lo ha definito il ministro - per i servizi pubblici: se smobilizzi puoi fare investimenti".

Neanche Archimede aveva pensato ad un meccanismo molto efficace come questo. E vendere le cose inutili e far fruttare le utili?

MINISTERI
Previsto un taglio di 6 miliardi di euro nel 2012 e 2,5 nel 2013.

Traduzione: meno servizi e finanziamenti per le attività. Conseguenza: Più disoccupazione e inefficienza, degrado, abbandono, abusivismo...

ENTI LOCALI
Verranno ridotti 6 miliardi di trasferimenti nel 2012 e 3,5 nel 2013. Per le regioni il peso della riduzione dei fondi è pari a 1 miliardo di euro. La sanità non verrà toccata.

Traduzione: meno servizi e finanziamenti per le attività. Conseguenza: Più disoccupazione e inefficienza diffusa, servizi sociali, sanità, scuole, nido, cultura, ambiente, parchi... fottuti.

PERDITE
Riduzione per le società al 62,5% della possibilità di abbattimento delle perdite.

E che vor dì

RINNOVABILI
Torna l'ipotesi del taglio del 30% degli incentivi. Non potranno essere superiori alla media di quelli erogati negli altri Paesi d'Europa. Ma stando ad altre fonti il punto in un secondo momento sarebbe stato stralciato.

Un'idea buona avevano avuto, una! Buttata nel cesso. Viva il petrolio e il gas di gheddafi e degli amici di B. Facciamo proprio come l'unico paese non in recessione: la Germania che ha abbandonato nucleare e investe nel solare.

MERCATO ELETTRICO
L'ipotesi è quella della divisione in tre macrozone (Nord, Centro, Sud).

E allora?

SERVIZI PUBBLICI LOCALI
Si punta alla liberalizzazione e verranno incentivate le privatizzazioni.

Sarà la solita liberalizzazione all'italiana: servizio pubblico locale spa. 51% del comune 49% mafiosi locali. Perdite spalmate sui cittadini, guadagni concentrati ai mafiosi.

FONDI FAS
Saranno anticipate di un anno le riduzioni del Fas, il Fondo per le aree sottoutilizzate

Saranno contenti Lombardo, Miccichè etcetera

DELEGA FISCALE
"Noi chiediamo al Parlamento la delega per la riforma assistenziale e fiscale non più sul 2012 ma sul 2011 e nel corso del 2012 pensiamo di ottenere risparmi assolutamente realizzAbili per 4 miliardi. Nel caso non fosse possibile realizzare quell'obiettivo la garanzia di salvaguardia e una corrispondente riduzione di regime di tax expenditure". Lo ha detto il ministro dell'economia, Giulio tremonti al termine del Cdm.

Traduzione: anticipiamo di un anno la completa distruzione della sanità pubblica e del sistema fiscale.

ACCORPAMENTO PER 1500 COMUNI
Sono circa 1.500 i comuni per i quali sarà reso obbligatorio l'accorpamento, in base ai criteri previsti dalla manovra. Si tratta dei comuni sotto i 1000 abitanti.

L'idea è ottima. Peccato che ai comuni corrispondono dei servizi. Per tagliare quattro assessori e sindaci si rischia di mandare a puttane quel poco di efficienza locale che le strutture amministrative decentrate avevano tenuto. Una proposta: accorpiamo solo i sindaci e gli assessori. ovvero uno può fare il sindaco di più comuni limitrofi fino ad arrivare ad almeno 1500 abitanti. Ma i comuni rimangono e i servizi di conseguenza.

VIA PROVINCE SOTTO 300 MILA ABITANTI
Dalle prossime elezioni è prevista la soppressione delle Provincie sotto i 300.000 abitanti. I capoluoghi interessanti dal provvedimento, stando a una verifica informale, sarebbero i seguenti:
Ascoli Piceno, Asti, Belluno, Benevento, Biella, Caltanissetta, Campobasso, Carbonia-Iglesias, Crotone, Enna, Fermo, Gorizia, Grosseto, Imperia, Isernia, La Spezia, Lodi, Massa Carrara, Matera, Medio Campidano, Nuoro, Ogliastra, Olbia Tempio, Oristano, Piacenza, Pistoia, Prato, Rieti, Rovigo, Savona, Siena, Sondrio, Terni, Trieste, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Vibo Valentia. Resta da capire la sorte di Aosta, provincia con meno di 300 mila abitanti ma di una regione a Statuto speciale.

Tre livelli di governo son troppi... sicuramente. Ma il criterio è demenziale. In Sardegna ad esempio le provincie si ritradurrebbe a due (CA e SS ) come 50 anni fà, almeno Nuoro e Oristano forse hanno ancora senso.
Invece di tagliare con l'accetta perchè non si eliminano, si accorpano si razionalizzano gli enti locali? ad esempio eliminando tutte le provincie delle città metropolitane: Roma, Napoli, MIlano. Accorpando quelle minuscole e omogenee (gorizia e trieste) eliminando quelle di regioni stato (aosta), Accorpandole con criteri socioeconomici e geografici e non puramente amministrativi (montagna con montagna, mare con mare...), infine perchè non si valuta l'efficienza delle provincie, delle regioni e dei comuni e non si eliminano gli inefficienti trasferendo le competenze a quelli efficienti?
Così è una boutade populista, alla Di Pietro, che otterrà solo ricorsi su ricorsi e sarà soprattutto a Babbo morto (e forse a tutti morti).

mercoledì 10 agosto 2011

Leadership e potere, Nye



Recensione Ippogrifo 5- 2011
J.S. Nye Jr.
Leadership e potere
Hard, soft, smart power
Edizione: 2010
Collana: Economica Laterza [549]
ISBN:9788842094845

Leadership è una parola che in italiano non riusciamo a tradurre. Vorrà pur dire qualcosa.
Il potere è un po' come la battuta che dice: i soldi non fanno la felicità, ma certo aiutano.
Lo diceva anche il buon Andreotti (è da un po' che nessuno lo cita e sarebbe un buon esercizio chiedersi perché): il potere logora chi non ce l'ha, come i soldi, appunto.
Andreotti, a ragion veduta, pensava che il potere fosse prima di tutto leadership e poi tutto il resto.
Forse è per questo che non lo si cita più.
Oggi le nostre “classi dirigenti” dirigono assai poco, si potrebbe dire che più che dirigere, digeriscono. Digeriscono anni di inadeguatezza politica, economica, culturale. Ed hanno l'indigestione di potere e di soldi.

Alcuni mesi fa, si direbbe in tempi non sospetti, mi ero appassionato ai poteri carismatici, all'uso del corpo nell'esercizio del potere, alla prossemica dei potenti. Son passati mesi e la realtà ha abbondantemente superato ogni possibile analisi.
Eppure oggi, direbbe lo storico, i segni del potere sono evidenti, carismatici, si possono studiare, apprendere, analizzare a futura memoria.
Il carisma mi ha sempre affascinato: Gesù, e prima di lui Mosè, Giovanni Battista, poi Hitler, Gandhi, Mussolini. L'elenco è fastidiosamente lungo, orribilmente relativista, mette insieme macellai con macellati, santi e diavoli, geni e idioti.
Il carisma insomma non porta da nessuna parte, non aiuta a capire chi è in grado di comandare e chi no.
Oggi son tutti comandanti senza essere dirigenti, il più piccolo potere (acquisito o donato che sia), trasforma immediatamente in leader. Sei sindaco di un buco di 2000 anime? Il tuo potere lo vorresti immenso, plenipotenziale, non criticabile.
Perché?
Perché il potere si esercita cosi: comandando.
Per scoprire cosa significa comandare, e non cosa significa essere comandati perché questo purtroppo lo capisco benissimo, bisogna rivolgersi ai soliti cattivi: gli americani.
E sì, per quanto noi europei, ed in particolare noi italiani, ci sforziamo(?) di essere sintetici, chiari e comprensibili, quelli, gli Americani, ci battono sempre. É come giocare a basket: son più bravi e basta.
Ho cercato su un dizionario la parola leadership ma mi son depresso.
Significa: comando, dirigenza, guida. Si potrebbe, ad essere pedanti, scavare con attitudine filologica comandare e scoprire che si tratta di imporre a qualcuno con autorità superiore di fare o non fare qualche cosa, e notare che forse i nostri leader hanno letto solo questa parte del dizionario.
Nye, Joseph S. Jr ha scritto Leadership e potere, o meglio ha scritto The power to lead, e racconta cosa significhi: Hard, Soft e Smart Power.
Il fatto che il traduttore non si sforzi neanche di tradurre i tre concetti ci dice molto.
A pagina XIX della prefazione già sono soggetto ad un detournement niente male, infatti La definizione di leader che Nye dà è secca e semplice:
Il leader è colui che aiuta un gruppo di persone a formulare e conseguire obiettivi condivisi.
Mi vengono in mente le riunioni di condivisione, i progetti condivisi che giornalmente assillano la mia mente, ore intraprese a sezionare ogni cavillo, senza mai vedere il bandolo della matassa e senza, soprattutto, sapere chi decide. Ma ciò che più mi manca è la parola aiuta.
Potremmo finire di leggere il libro a pagina XIX.
Pensare ad un catena di comando in cui ci si aiuta, si condivide e si raggiungono obiettivi comuni è la parte più intrigante dell'intero excursus dell'autore. Per Nye la storia è una sequenza di accadimenti che ci permettono di interpretare il fenomeno di scoprirne i meccanismi, le tecniche. La leadership non è diversa dalla produzione di una bicicletta: si può studiare, migliorare, modificare.
Quanto siamo lontani dalle unzioni divine o popolari!
Sembra che veramente il comando sia una questione di tecnica, di approccio, di carisma. Mai una questione di contenuti, si può essere stati grandi leader e grandi tiranni allo stesso tempo?
Basta leggere ancora due pagine, XXI della prefazione, e mi trovo nuovamente spaesato: distinguerò fra leadership con o senza autorità, […] analizzerò il ruolo delle qualità innate e dell'educazione nella formazione dei leader.
Esiste leadership senza autorità? Ci si può formare al comando? E a che tipo di comando?
Nye ha la sua teoria, la sua aspirazione. Lo dice alla fine in un breve compendio in dodici punti, al primo dice: la buona leadership è importante. Buona = efficace ed etica.
A me la parola etica ha sempre fatto paura. Ci vedo nascoste reminiscenze a me non congeniali, come ad esempio “stato etico” e le sue derivazioni postmoderne di eticità. Ho quindi cercato di essere il più razionale possibile nell'affrontare un'affermazione così pesante.
Cosa significa efficace ed etica per Nye?
Questa è la parte per me più debole, sarà il mio pregiudizio. La soluzione sta in tre parametri: obiettivi, mezzi e conseguenze. Per dirla con Nye: un buon leader è un leader che aiuta il gruppo a formulare e conseguire obiettivi condivisi, nel bene e nel male. Perciò, nei primi dieci anni di governo, Hitler fu un buon leader efficace con obiettivi moralmente esecrabili; alla fine, avendo condotto i propri seguaci alla rovina si rivelò un cattivo leader sia moralmente sia per i risultati conseguiti.
E se Hitler avesse vinto... per fortuna non possiamo usare l'analisi contrafattuale!

Gli americani hanno la capacità di dirci cose che noi facciamo solo finta di sapere, di aver acquisito. In realtà dietro la cortina di fumo della nostra superiorità intellettuale abbiamo terribilmente paura di affermazioni come: Se non tratto i miei dipendenti con rispetto e non li coinvolgo nei processi decisionali andranno a farsi assumere da qualche nuova azienda qui di fronte.
Quanta leadership c'è in questa frase!
Quanti di noi lasciano la strada vecchia per la nuova? Quanto è sclerotizzato il nostro mercato del lavoro per inadeguatezza, noncuranza, mancata partecipazione aziendale, e rigidità contrattuale? Quanto la nostra classe dirigente aziendale considera inutile la contrattazione e quanto delle nostre parti sociali considerano padronale il coinvolgimento sugli obiettivi aziendali?
Certo si deve distinguere: l'Italia è l'Italia, gli USA... Eppure, a comando, noi importiamo concetti di smart power senza aver mai praticato e appreso le tecniche di gestione del potere alla base di tale approccio.
Il comando è prima di tutto bilanciamento fra durezza e morbidezza, fra risolutezza e condivisione, e questo è smart: furbo, intelligente, efficiente e veloce.
Questa semplice, a parole, regola porta Nye indietro nel tempo, sezionando la vita di presidenti, mega dirigenti d'azienda, personalità storiche e filosofiche.
Lo fa, come solo un tecnico può fare, mischiando piani e livelli di approfondimento trovando, lui sì, la via più facile per spiegarci che leader si può diventare, ma non ottusamente: Come osservò una volta Mark Twain, un gatto che si siede su un fornello bollente non ci riproverà mai più, ma non si siede neppure su un fornello freddo.

Racconti Americani , Vivanti

L'Ippogrifo 5 - 2011


Annie Vivanti, Racconti Americani
A cura di Carlo Caporossi
Nota di Anna Folli
Palermo, Sellerio 2005
184 pagine 10.00 Euro ISBN 88-389-2042-7


Ho alcune manie: comprare trottole, penne, cravatte.
Ho alcuni vizi: leggere libri, comprare libri, appassionarmi ad alcuni autori.
Per anni ho acquistato le guide rosse del Touring Club Italiano, le edizioni prime, fino ad arrivare a completare la quasi collezione. Mi mancano due volumi: uno introvabile (l'Albania), l'altro costoso. Ma soprattutto mi manca lo slancio iniziale. É come quando mancano le ultime due figurine ad un album Panini e rinunci alla ricerca.
Cosa questo abbia a che fare con Annie Vivanti è facile a dirsi: sono passato dalle guide rosse ai romanzi della Vivanti.
Iniziai con Marion artista di caffè -concerto e oggi continuo con Fosca sorella di Messalina, Vae Victis, Perdonate Eglantina.
Oggi vi vorrei parlare di Racconti americani. Non dovrete sforzarvi di cercarlo fra puzzolenti e polverose bancarelle. Basterà la vostra libreria di fiducia.
Annie Vivanti nasce italiana a Londra, figlia di un garibaldino esule, vive, come si direbbe oggi di artisti di primo, secondo e terzo piano fra l'Italia e gli Stati Uniti.
Una vita da suffragetta, fra circoli intellettuali (di lei si sospetta una liaison con Carducci, primo estimatore e recensore), Caffè concerto e viaggi intercontinentali.
Scriverà, altro che i provinciali italiani contemporanei, in inglese e in italiano. Scrisse romanzi e drammi inglesi e scomparve, come un fiume carsico, per anni ricomparendo con storie foscamente romantiche negli '30, libri vendutissimi che ben figurano fra le collezioni di M.Delly, Salvator Gotta, Carolina Invernizio.
E poi scrisse in inglese alcuni racconti americani, che Sellerio ha ripubblicato.
Il libricino inizia con Perfect, torbida storia di amori extraconiugali su sfondi romantici fiorentini, riminesi, alla caccia di un'improbabile e paradossale ambientazione dantesca. Vale l'intero racconto la citazione di un'addio, il primo dei molti, fra i due amanti “e così lui restò lì, a guardarla lassù, disperato, inerte, mentre l'immensa nave si muoveva e il gran mare irrompeva tra loro”
Annie Vivanti mi fa quest'effetto: non so se mi prende per il sedere o veramente mi emoziona.
Il libretto si fa leggere come un digestivo si fa bere: un po' amaro ma corroborante.
En passant, il secondo racconto, prende amabilmente in giro le perturbazioni diaristiche di una coppia d'artisti piena di struggenti banalità, come ogni diario fine secolo dovrebbe contenere. Solo di fine secolo? Questa è la grande forza delle storie della Vivanti, ci fanno sorridere, certo, ci raccontano un mondo perduto, antico che sa di mussola e di vecchi profumi. Così sembra. Sorridiamo, divertiti, a frasi come “Lo amo! Lo amo! Lo amo!! Gliel'ho detto oggi, all'improvviso. S'è fatto pallido e per due o tre minuti m'è apparso persino brutto”. Già sorridiamo... e un po' ci vergogniamo di aver scritto, o solo pensato altrettante struggenti banalità.
Il piccolo libretto continua con leggerezza e fluidità, racconta, emoziona e poi ci si trova di fronte poco prima della fine, il libro termina con il racconto La vera storia della bimba prodigio scritta da sua madre Annie Vivanti che prepara alla lettura del romanzo I divoratori, ad un piccolo crudelissimo gioiello della letteratura italiana. Il racconto Il capriccio vale da solo tutto il libro, forse tutta la Vivanti.
La sottile, modernissima, crudeltà della natura, il capriccio del potere, della sopraffazione, della tortura, dolce ma pur sempre tortura, sono condensati in poche divertenti pagine dall'apparenza bozzettistisca.
Una novellina ambientata a Napoli, mille colori, fra scugnizzi, cantanti, e truffatori. La storia? Nulla di trascendentale, una normale orribile storia di potere e soldi. Eppure mai come in questo racconto ci potremmo rispecchiare, noi oggi moderni ed egoisti democratici.
Napoli è la nostra Bangkok, la nostra Rio de Janeiro, allora come oggi i capricci umani si pagano. Tutto ha un prezzo per chi, come la delicatissima e capricciosa Signorina Lucy, ha i soldi e il potere per comprare. E ciccillo, efebo napoletano, canterino e impertinente si poteva comprare, mostrare vestito come un Cristo adolescente o Nerone cantante, usare per deliziare lo snobissimo circolo di amici di New York, città delle mille luci.
La gente verrebbe ai tuoi ricevimenti per vederlo, proprio come vanno ai concerti di Paderewski. Vale tanti dollari quanto pesa!
E così il giovane napoletano diviene l'attrazione, il mostro di questa gaudente cerchia di nullafacenti. La fine? È la più scontata e tragica, la morte e la noncuranza che solo l'esercizio del potere fine a se stesso può giustificare.
E pochi minuti fa aveva pensato di morire, perché lui era morto.
Uscì senza voltarsi

Ci sono autori, scrittori che ti accompagnano per anni, ciclicamente.
Ci sono momenti in cui sai cosa devi leggere.
Ci sono libri che sai sempre come finiscono: con la tua felicità