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martedì 1 dicembre 2009

ex con Berlusconi...

e questo sarebbe il nuovo! Questi sono i non professionisti della politica, la società civile e minchionate del genere?
Peccato per i pochi nomi buoni, qualche liberale, qualche radicale, qualche socialista, frse anche qualche democristiano o republicano... magari si ravvedono...
la lista è un po' datata, oggi bisognerebbe aggingere qualche eccellenza, Capezzone ad esempio!

Provenienza dei politici appartenenti a Forza Italia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Forza Italia nasce come partito che intende unire cattolici e laici, siano questi di estrazione liberale o socialdemocratica. Il melting pot costituito dai suoi membri rappresenta bene come esponenti di varie culture politiche e di diversa provenienza partitica si siano uniti in un'unica appartenenza politica, dal 1999 ricondotta al Partito Popolare Europeo, che esso stesso ha subito un'evoluzione dall'originaria connotazione cristiano-democratica all'attuale mix di valori cristiani, liberali e conservatori.

Questo è un elenco di politici membri di FI appartenuti o vicini (anche solo come elettori), in precedenza (cioè prima della fine della Prima Repubblica, nel triennio 1992-94), ad altri schieramenti politici (ordinati in funzione della loro precedente appartenenza). È una lista di deputati, senatori, euro-parlamentari, ministri, sottosegretari, presidenti di Regione e di provincia, consiglieri e assessori regionali di primo piano, sindaci di grandi città, nonché importanti membri degli organi dirigenti del partito, Consiglio Nazionale e Comitato di Presidenza in primis.

Tale lista si riferisce alla composizione di FI a inizio febbraio 2008, cioè immediatamente prima della decisione di formare una lista unitaria con Alleanza Nazionale per le elezioni politiche italiane del 2008.


Ex-Democristiani
(Sono qui inclusi anche esponenti dell'associazionismo cattolico che non hanno mai fatto parte direttamente della DC)

A
Giancarlo Abelli
Antonio Agogliati
Pietro Aiello
Angelino Alfano
Gioacchino Alfano
Alfredo Antoniozzi
Sabatino Aracu
Gianantonio Arnoldi
Franco Asciutti
Paolo Avezzù
Claudio Azzolini
Antonio Azzollini
Antonio Barbieri
B
Vincenzo Barba
Paolo Barelli
Paolo Bartolozzi
Raffaele Bazzoni
Maurizio Bernardo
Maurizio Bertucci
Gianpaolo Bettamio
Laura Bianconi
Massimo Blasoni
Guido Boscagli
Gabriele Boscetto
Aldo Brancher
Donato Bruno
Maria Burani
C
Battista Caligiuri
Diego Cammarata
Cesare Campa
Giuseppe Castiglione
Ugo Cavallera
Francesco Chirilli
Marco Cicala
Angelo Maria Cicolani
Salvatore Cicu
Michele Cimino
Manlio Collavini
Rosario Giorgio Costa
Mariangela Cotto
Rocco Crimi
Guido Crosetto
D
Barbara Degani
Walter De Rigo
Giovanni Deodato
Luigi Di Bartolomeo
Manuela Di Centa (solo elettrice)
Maurizio Dinelli
Ida D'Ippolito
Domenico Di Virgilio
F
Luigi Fabbri
Giuseppe Fallica
Giuseppe Massimo Ferro
Giuseppe Fini
Giuseppe Firrarello
Raffaele Fitto
Giuliana Fontanella
Roberto Formigoni
Gianstefano Frigerio
Stefania Fuscagni
G
Fabio Garagnani
Elisabetta Gardini
Giuseppe Gargani
Fabio Gava
Basilio Germanà
Mariastella Gelmini
Antonio Girfatti
Francesco Giro
Pasquale Giuliano
Isidoro Gottardo
Luigi Grillo
Vittorio Guasti
Furio Gubetti
I
Maria Claudia Ioannucci
Michele Iorio
Cosimo Izzo
L
Enrico La Loggia
Giorgio La Spisa
Cosimo Latronico
Luigi Lazzari
Ivano Leccisi
Giampiero Leo
Gianni Letta
Simonetta Licastro Scardino
Maurizio Lupi
M
Francesco Maione
Mario Malossini
Luigi Manfredi
Mario Mantovani
Renzo Marangon
Salvatore Marano
Giuseppe Marinello
Bruno Marini
Antonio Martusciello
Giovanni Marras
Antonio Marzano
Mario Masini
Giovanni Mauro
Mario Walter Mauro
Guido Milanese
Filippo Misuraca
Salvatore Misuraca
Fabio Minoli Rota
Gabriella Mondello
Danilo Moretti
Nino Mormino
N
Osvaldo Napoli
Benedetto Nicotra
Giuseppe Nocco
P
Leonardo Padrin
Alessandro Pagano
Rocco Palese
Antonio Palmieri
Maurizio Paniz
Eolo Giovanni Parodi
Adriano Paroli
Renzo Patria
Paola Pelino (solo elettrice)
Italico Perlini
Margherita Peroni
Aldo Perrotta
Maria Gabriella Pinto
Giuseppe Pisanu
Giancarlo Pittelli
Piero Pizzi
Angelo Pollina
Egidio Ponzo
R
Marcello Raimondi
Nicolò Rassù
Paolo Ricciotti
Paolo Ricciuti
Marcello Rollo
Massimo Romagnoli (è stato membro del partito greco Nuova Democrazia)
Giuseppe Romele
Luciano Rossi
Roberto Rosso
Gianni Rossoni
Clodovaldo Ruffato
Antonio Russo
S
Mario Sala
Stanislao Sambin
Giacomo Santini
Angelo Santori
Michele Saponara
Claudio Scajola
Gianluigi Scaltritti
Renato Schifani
Gustavo Selva (transitato per AN)
Remo Sernagiotto
Grazia Sestini
Giorgio Simeoni
Ada Spadoni Urbani
Francesco Stagno D'Alcontres
Francesco Stradella
T
Lucio Tarquinio
Carlo Alberto Tesserin
Piero Testoni (vicino anche al PRI)
U
Paolo Uggè
V
Paolo Valentini Puccitelli
Riccardo Ventre
Giacomo Ventura
Marcello Vernola
Antonio Verro
Guido Viceconte
Gesuele Vilasi
Luigi Villani
Alfredo Vito
Z
Francesco Zama
Valter Zanetta
Guido Ziccone
Marino Zorzato
Sante Zuffada
Michele Zuin
Ex-Socialisti
(correnti di riferimento: Noi Riformatori Azzurri, Fondazione Free e Giovane Italia)

A
Valentina Aprea
Roberto Antonione (anche Lista per Trieste)
B
Gianni Baget Bozzo
Simone Baldelli
Monica Stefania Baldi
Massimo Baldini (già nel PSDI fino al 1992)
Paolo Bonaiuti
Anna Cinzia Bonfrisco
Margherita Boniver
Renato Brunetta
Francesco Brusco
Giulio Camber
C
Giampiero Cantoni
Luigi Cesaro
Enrico Cesaroni
Renato Chisso
Fabrizio Cicchitto
Alessandro Colucci
Francesco Colucci
Domenico Contestabile
Stefania Craxi
F
Gaetano Fasolino
Giuliano Ferrara (già nel PCI)
Franco Frattini (già ne Il Manifesto)
G
Giorgio Galvagno
Antonio Gentile
Giuseppe Gentile
Antonio Guidi
Paolo Guzzanti (già nel PCI)
L
Vanni Lenna
Innocenzo Leontini
Claudia Lombardo
I
Raffaele Iannuzzi
M
Rinaldo Magnani
Alberto Magnolfi
Gianfranco Micciché
Chiara Moroni
Francesco Musotto
N
Emiddio Novi
O
Renata Oliveri
P
Gaetano Pecorella
Mario Pepe
Marcello Pera (poi nel PR)
Mauro Pili
Stefano Pillitteri
Sergio Pizzolante
Q
Gaetano Quagliariello (prima e dopo nel PR)
R
Ettore Romoli
S
Maurizio Sacconi
Jole Santelli
Amalia Sartori
Umberto Scapagnini
Aldo Scarabosio
Giancarlo Serafini
Giorgio Stracquadanio
T
Carlo Taormina
Renzo Tondo
Giulio Tremonti
Ex-Liberali
(corrente di riferimento: Liberalismo Popolare)

A
Maria Elisabetta Alberti Casellati
Maria Teresa Armosino
B
Isabella Bertolini
Alfredo Biondi
C
Roberto Cassinelli
Enrico Costa
Raffaele Costa
D
Giulio Di Donato
F
Gregorio Fontana
Pieralfonso Fratta Pasini
G
Giancarlo Galan
Fabio Gava
Antonio Gazzarra
Niccolò Ghedini
L
Carlo Laurora
M
Antonio Martino
Lorena Milanato
N
Enrico Nan
Raffaele Nervi
O
Andrea Orsini
P
Alberto Pasquali
Andrea Pastore
Saverio Porcari (transitato per AN)
Cesare Previti (prima nel MSI)
R
Laura Ravetto
Dario Rivolta
Paolo Romani
S
Carlo Saffioti
Paolo Scarpa Bonazza Buora
Egidio Sterpa
U
Giuliano Urbani
V
Giuseppe Vegas
Z
Pierantonio Zanettin
Tiziano Zigiotto
Ex-Repubblicani
Pietro Paolo Amato
Luigi Casero
Guglielmo Castagnetti
Simeone Di Cagno Abbrescia
Jas Gawronski
Salvatore Fleres
Piergiorgio Massidda
Antonio Nervegna
Alessandro Nicolò
Mario Pescante
Gilberto Picchetto Fratin
Denis Verdini
Alberto Zorzoli
Ex-Socialdemocratici
(corrente di riferimento: Circoli di Iniziativa Riformista)

Massimo Baldini (passato nel PSI nel 1992)
Nicola Cosentino
Massimo Guarischi
Carmelo Morra
Henry Richard Rizzi
Ermanno Russo
Paolo Russo
Simona Vicari
Carlo Vizzini

Ex-Radicali
Benedetto Della Vedova (presidente dei Riformatori Liberali)
Giuseppe Calderisi (membro dei Riformatori Liberali)
Marcello Pera (già nel PSI)
Gaetano Quagliariello (parentesi nel PSI negli anni '80)
Francesca Scopelliti
Marco Taradash (membro dei Riformatori Liberali)
Massimo Teodori
Elio Vito
Ex-Comunisti/Pidiessini
Sandro Bondi
Giampiero Borghini
Massimo Ferlini
Giuliano Ferrara (poi PSI)
Lodovico Festa
Renzo Foa
Paolo Guzzanti (poi PSI)
Ex-Demoproletari ed extraparlamentari di estrema sinistra
Aldo Brandirali (già leader di Servire il popolo e membro del CDU)
Massimo Caprara (Il Manifesto)
Franco Frattini (Il Manifesto, poi PSI)
Antonella Maiolo
Tiziana Maiolo (Il Manifesto, poi PRC con doppia tessera del radicale)
Gianfranco Micciché (Lotta Continua)
Gaetano Pecorella (Soccorso Rosso Militante e Democrazia Proletaria, poi PSI)
Ex-Leghisti
Roberto Asquini
Mauro Delladio
Albertino Gabana
Daniele Galli
Furio Gubetti (già nella DC)
Enrico Hüllwech
Lucio Malan (precedentemente elettore di PLI e PRI)
Marco Pottino
Enrico Tibaldi
Ex-Missini
Michaela Biancofiore (solo elettrice)
Mara Carfagna (solo elettrice)
Ugo Gianfranco Grimaldi
Massimo Mantovani
Domenico Mennitti (uscito dal MSI nel 1991)
Cesare Previti (poi nel PLI)
Ex-Monarchici
Antonio Tajani
Non Identificati (deputati, senatori e euro-parlamentari di cui non è nota la provenienza politica e neppure per cosa votassero prima del 1994)

Gabriele Albertini (elettore di PLI e PRI)
Alessandro Antichi
Giacomo Baiamonte
Massimo Maria Berruti
Mariella Bocciardo
Gabriella Carlucci (famiglia DC)
Valerio Carrara (eletto nel 2001 per l'IdV)
Francesco Casoli
Fiorella Ceccacci
Annamaria Celesti
Roberto Centaro
Remigio Ceroni
Ombretta Colli
Gianfranco Conte
Romano Comincioli
Giuseppe Cossiga (frequentazioni ed amicizie di destra, ma nessun impegno politico diretto)
Antonio D'Alì (saltuario elettore del PLI, di cui erano membri il padre e il fratello)
Giovanni Dell'Elce
Marcello Dell'Utri
Claudio Fazzone
Luigi Fedele
Mario Francesco Ferrara
Salvatore Ferrigno
Ilario Floresta
Pietro Franzoso
Enzo Ghigo
Sestino Giacomoni
Gaspare Giudice
Antonello Iannarilli
Giorgio Jannone
Giorgio Lainati
Giancarlo Laurini
Antonio Leone
Antonio Lorusso
Pietro Lunardi
Franco Malvano
Giulio Marini
Paolo Marcheschi
Salvatore Mazzaracchio
Giustina Mistrello Destro
Pasquale Nessa
Nitto Francesco Palma
Giuseppe Palumbo
Patrizia Paoletti Tangheroni
Enrico Pianetta
Guglielmo Picchi
Lorenzo Piccioni
Filippo Piccone
Guido Podestà
Guido Possa
Stefania Prestigiacomo (ha votato DC fino al 1994, sebbene fosse estimatrice dei Radicali)
Antonella Rebuzzi
Fedele Sanciu
Luigi Scotti
Lucio Stanca
Vincenzo Taddei
Antonio Tomassini
Roberto Tortoli
Mario Valducci
Valentino Valentini
Cosimo Ventucci
Luigi Vitali
Stefano Zappalà
Silvio Berlusconi Come si può notare, in nessuna delle precedenti sezioni è incluso il nome di Silvio Berlusconi. Infatti è difficile inquadrare il leader di FI in una di queste categorie, nonostante si sappia quasi tutto di lui, perché fino al 1993-94 non si era mai interessato intensamente di politica. Ciò che si può ricordare è che, durante la campagna per le elezioni politiche del 1948[1][2], un giovanissimo Berlusconi attaccava manifesti per la DC. Negli anni Settanta e Ottanta si avvicinò al PLI, il partito più vicino alle sue idee politiche, e infine al PSI, a quest'ultimo partito più che altro per l'amicizia che lo legava a Bettino Craxi.

domenica 29 novembre 2009

colui che prende la scarlattina

è pur vero che la scarlattina è una malattia infantile... ma che avesse il potere di ringiovanire a guisa di lifting ha del miracoloso.
è pur vero che di santi e unti dal signore stiam parlando.

martedì 27 ottobre 2009

esco e cammino

da quando mio figlio cammina tutto ha preso una nuova dimensione, si è, per così dire, abbassato.
La prospettiva dal basso verso l'alto è diventata più importante.
Tre anni fa, ormai, avrei detto le cose in modo diverso.
Camminare era per me un esercizio mentale, liberava la mente, occupato il corpo in ritmi costanti e faticanti. Oggi i ritmi sono piacevolmente scostanti e a guardare avanti ci si perde il meglio.
Bisogna camminare a testa bassa e sentirsi fieri.
Il desiderio è di puntare gli occhi in faccia alla gente, di curiosare nelle pupille vuote dei passanti, di insinuare il dubbio che tenere per mano un diavoletto di 19 mesi è meglio di qualsiasi altra cosa, compreso il sesso, il piacere ed il dolore.

vorresti camminare raso terra per vedere il piccolo gigante sovrastarti e poi parlare la sua lingua e comprendere perchè borbotta con aria infastidita, vorresti allungare la mano e farti portare nel suo mondo fatto di perenne scoperta, di passioni travolgenti, di dolori incomprensibili e di piaceri inenarabbili.
Non puoi, puoi solo farti travolgere con moderazione, far finta di capire, percepire appena ciò che la vita ti ha fatto dimenticare.

Mantre camminavo anni fa pensavo al mio recente passato ed all'età della mia adolescenza. Era quella la pietra di paragone.

Quest'estate ho lungamente camminato con mio figlio sulle spalle, chilometri di spiaggia, gli stessi che ho percorso per anni e che spero percorrerà mio figlio in avvenire.

in fondo alla promontorio, arriviamo...

Non pensavo più alla mia adolescenza con la debolezza, la paura del rimpianto e della nostalgia, sempre pronto a elaborare consapevolezza e libera scelta da contrastare alla malinconia, pensavo alla mia vita con curiosità.

La racconterò, la mostrerò a mio figlio, quando Io sarò pronto.
Egli lo è già, da quando è nato sa chi sono e che debolezze ho, devo solo abituarmi alla sua insistente volontà di conoscenza.

Alla fine sarò pronto e parlerò.

lunedì 26 ottobre 2009

Marrazzo è un eroe

non vorrei sembrare pedante ma qualcuno si rende conto della profonda differenza umana fra Marrazzo e Colui che non si dimette?

Perchè, nel centro destra, nessuno ha il coraggio di dire che Marrazzo ha fatto ciò che un qualsiasi politico, travolto da una storia personale, privata ma al contempo rischiosa per il suo mandato politico, avrebbe dovuto fare?

Perchè si arrampicano su questioni di metodo ridicole: autosospensione invece che dimissioni, elezioni subito o elezioni a marzo (con una differenza di 2 mesi!)... Perchè?
Abbiano il coraggio di essere uomini e donne di destra: onesti e rispettosi dei diritti e dei doveri, della legge e delle istituzioni, dello Stato e della sua Costituzione.

O questi sono diventati valori anti Italiani, come dice Colui che è il più italiano da almeno 7000 anni?

domenica 25 ottobre 2009

Grazie Marrazzo

Piero Marrazzo ha lasciato. Marrazzo è un uomo rispettabile, onesto, sincero.
Colui che mai si dimette no.

In Italia chi mai si dimette? tutti minacciano dimissioni, tutti subiscono persecuzioni, tutti sono incompresi... e nessuno si dimette! Perchè?

Le dimissioni sono il massimo della chiarezza.

Sei un rappresentante del popolo?

Sei un perseguitato, ricattato e per questo non puoi far bene il tuo dovere: dimettiti.
Hai fatto una cazzata, hai commesso una legerezza, una debolezza: dimettiti.
Sei un delinquente beccato e condannato: dimettiti.

Grazie Marrazzo, la differenza fra te e Colui che palpa le ragazzotte a tre per volta, è tutta in quelle dimissioni: tu sei un uomo, l'altro un quaquaraquà.


il giorno della civetta, Leonardo Sciascia

«Io» proseguì don Mariano «ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l'umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà... Pochissimi gli uomini; i mezz'uomini pochi, ché mi contenterei l'umanità si fermasse ai mezz'uomini... E invece no, scende ancora più in giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi... E ancora di più: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito... E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre... [...]»

sabato 24 ottobre 2009

che bello stare fra amici!!!!

colui che tutto organizza & friends




La Russia e la Libia due esempi di pluralismo e democrazia da sempre: i nostri amici!

è mai possibile che qualcuno pensi!




Travaglio sei antipatico ma hai maledettamente ragione!

Facebook: "Uccidere Travaglio" - Diritto all'idiozia

Marrazzo dimettiti...

Se... fosse vero direi.

Perchè dovrei essere solidale con Marrazzo?
Marrazzo è un politico eletto dai cittadini del Lazio per governare ed è, oggi, sottoposto a un'inchiesta giudiziaria.
Per me i cittadini, senza primus super pares, sono tutti innocenti fino a prova contraria, e lo sono fino a sentenza passata in giudicato.
Marrazzo di questa situazione non solo è innocente ma vittima, non ricattatore ma ricattato. Eppure deve dimettersi, e subito, senza se e senza ma.
Il PD deve marcare la differenza, deve dire chiaramente: i compagni che sbagliano facciano autocritica!
Marrazzo è andato con una puttana, esattamente come Colui che tutto può è andato con una Escort. Cambiando l'ordine dei fattori il prodotto non cambia.
Se diciamo che l'Impunibile è indegno di una carica istituzionale perchè la vittima Marrazzo dovrebbe esserne degno? La coerenza non ha colore politico: o sei per una politica che non va a puttane (o almeno non rischia di farsi beccare) o non lo sei.
Certo mi fa molto più schifo Colui che non invecchia mai che a 73 anni si attornia di minorenni, o giù di li, per palpeggiarle, della vittima Marrazzo che va da adulto con adulto.
Eppure la differenza dev'esserci e non può che stare nella ammissione di colpa (politica non morale) da parte di Marrazzo per essere caduto nella condizione di debolezza privata (ricattabile e offendibile) che non si addice ad un rappresentante del popolo nell'esercizio delle sue funzioni.

Marrazzo dimettiti e dimostra che sei una persona per bene e un degno rappresentante di un'altra Italia, lascia a Colui tutto può la disonestà intellettuale, la spocchia del perseguitato, la faccia di bronzo dell'impunito.



Se fosse tutto una montatura direi la stessa cosa espungendo tutte le considerazioni sulle puttane e sperando in un Marrazzo che dica:

Mi dimetto perchè sono onesto e ve lo dimostro!

venerdì 23 ottobre 2009

è mai possibile!

è mai possibile che in Italia nessuno abbia il coraggio di dire che il chiudere le pagine di FB è una cosa orribile...
è mai possibile che in Italia non esistano più i liberali?

Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo... forse non l'ha detto Voltaire, forse non ha neanche pensato.
Un buon liberale, però, dovrebbe pensarlo! Non siamo forse, a dire dell'Eccelso, governati dal più liberale degli ultimi 7000 anni!

Che parlino i nazisti, i razzisti, gli stalinisti, gli antisemiti, i pedofili... tutti abbiano il diritto di parlare perché se a loro verrà negato potrà essere negato anche a noi.
Forse solo perché pensiamo "il male" per il Divino.

A tanto stiamo arrivando? e il PD senza la L ha sprecato l'occasione , l'ennesima per stare dalla parte giusta: quella dei diritti e della libertà di opinione, parola ed espressione. Mi pare che dalla costituzione italiana e da tutte le carte dei diritti dell'uomo non sia ancora stato eliminato tale diritto, o forse è un diritto che vale solo per il primus super pares (sempre che si dica cosi, chiederò all'avvocato del gregge del Buon Pastore).

Conoscere per (de) liberare

Ascolto da sempre RR e non comprendo chi parla di incoerenza riguardo al servizio fatto da Bordin e compagni. Radio Parlamento sopperisce ad una mancanza di informazione che lo Stato e le sue istituzioni si guardano bene da colmare. Certo esiste la RAI parlamento ma sfido chiunque a confrontare i due servizi. Uno è senza filtri e senza commenti, puntuale e completo, l'altro semplicemente no. Di uno si sa esattamente quanto costi (10 milioni di Euro) dell'altro no. Se proprio devono risparmiare chiudano Rai parlamento! Questo si chiama atteggiamento liberale: competizione sul mercato... e il mercato non può che far vincere efficenza, qualità e risparmio ovvero RR.

http://www.corriere.it/politica/09_ottobre_22/radio_radicale_rischio_chiusura_d328cb6e-bf02-11de-8c44-00144f02aabc.shtml

giovedì 22 ottobre 2009

pensare male, agire peggio

... ho avviato la mia amicizia con facebook nel 2007, prima di molti dei miei "amici" di Fb. Ho smesso di considerarlo un luogo "sicuro" da quando al bar mi chiesero spiagazioni sulla mia mancata accettazione di amicizie, accettai tutti i sospesi e smisi di usarlo.

Oggi leggo di strali ministeriali contro FB e di un fantomatico gruppo di persecutori dell'Eccelso innominabile e inattaccabile. La magistratura, non avendo di meglio da fare avvierà, con il benestare del mastino dell'Eccelso, un'indagine.
La magistratura è oggi, purtroppo, l'ago della bilancia e al contempo serva del potere, così vuole la sinistra (turandosi il naso, alcuni) e così gode la destra (almeno quella di osservanza ortodossa).

Grazie a ciò il nostro paese sprofonda nella più cupa bambagia, una (ri)involuzione morbida fatta a colpi di sentenze e contro sentenze, editti e richieste di inchieste. Niente armi per l'amor del cielo, ma tante chiacchere ed editti bulgari, milanesi, romani, napoletani, palermitani... Nessuno parla più di politica.
I più furbi la politica la fanno eccome, tranciando leggi, annullando la partecipazione, parlado da salotti e dimenticando gli scranni parlamentari. Alla prima opposizione si grida al giustizialismo, permissivismo, accanimento mediatico e via dicendo.

Il gruppo di perversi fautori dell'annientamento fisico dell'Eccelso diverranno, in mano alla magistratura e alla potere legislativo, ennesima moneta di scambio per leggi liberticide.
E così si dimostra che la magistratura è di parte (della parte che la Legge decide che essa sia). Una sentenza potrebbe giustificare i fautori della censura su FB, per il bene e l'ncolumità del Taumaturgo abbruzzese, o potrebbe ribadire la giustezze di posizione tirannicide... In entrambe i casi FB non sarà più, non è più, un luogo di libero scambio di idee.

Lo stato italiano, e questo teocratico e autocratico a cui aspiriamo come maggioranza ne conferma la vocazione, è illiberale e paternalistico: obbliga all'azione penale, considera reati le opinioni, considera illegali le discussioni, soprattutto se queste tendo ad un fine reale (poter scrivere o parlare) e non solo alla prepotenza intellettuale.

Se, ma è un se che ogni mese diventa un'ipotetica irrealizzabile, fossimo liberali i reati di opinioni non esiterebbero e chiunque potrebbe dire come la pensa sull'Eccelso o sull'Infame (aspettando le ridicole primarie) e venir considerato per quel che dice, senza il rischio di manette. Se.

mercoledì 7 ottobre 2009

art 3.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso , di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.


anche il cittadino Berlusconi.

giovedì 11 giugno 2009

venerdì 5 giugno 2009

ogni commento è pleonastico....

http://www.elpais.com/articulo/internacional/Le/immagini/proibite/da/Berlusconi/elpepuint/20090605elpepuint_2/Tes

Inizialmente le avevo messe direttamente... mi sembrava un'operazione di verità e giustizia. Ma il nostro sultano Berlusconi I, duca di Arcore e principe di Villa Certosa ha fatto dire al suo fido servitore N. Ghedini:

"Sono fotografie che provengono da reato, visto che sono state sequestrate qui in Italia proprio perché si ritiene che siano frutto di un comportamento anti-giuridico e quindi di un illecito penale; perciò è evidente che non possono essere acquistate da nessuna parte del mondo". Non solo. Ghedini annuncia anche "un'azione in sede civile per chiunque ri-pubblichi in italia le fotografie acquistate apparse su El Pais".

Per fortuna nessuno può impedire a nessuno di inserire un Link in una pagine personale all'interno di un libero spazio come blogger.
Eppure per la prima volta mi auto censuro, segno che veramente abbiamo bisogno delle Nazioni Unite.

Mi auguro che giornali italiani, non servi del Sultano, abbiano la forza di ripubblicare le foto "innocenti" di Berlusconi che passeggia con ragazze, dell'uomo barzotto insieme ad una discinta ragazzotta, delle due signorine mezze nude e della personalità dello Stato in stivali sadomaso e cappotinino rosso guardata a vista da un militare ultra formato, ultra equipaggiato e, soprattutto da noi pagato!

lunedì 11 maggio 2009

Società multietnica III


ABOLIAMO L'ARTICOLO 3 DELLA Costituzione Italiana

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, DI RAZZA, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

VIA LA RAZZA PIAVE DALL'ITALIA, rimbarcateli sulle loro navi celtiche!

società multietnica

NOI NON VOGLIAMO LA SOCIETA' MULTIETNICA!!!!!!!

FUORI I PADANI DALL'ITALIA