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giovedì 24 settembre 2020

Cronaca di un suicidio populista- prima parte

22/09/2020

 

L'attuale sistema politico, modificato a forza di ellum, oggi appare come una scatola piena di ricordi buttati li alla rinfusa.
Un po' di parlamentarismo post bellico, un po' di atlantismo stantio, un po' di sovietismo putiniano, federalismo nazionalista, populismo becero e scarti di democrazia liberale mangiucchiati in fondo al cassetto. 
Il referendum confermativo ha confermato alcune cose: la democrazia diretta è inaffidabile e pericolosa, le riforme costituzionali vanno fatte integralmente non a pezzi, la classe politica attuale è incapace di gestire una transizione verso una democrazia liberale e socialista compiuta. Ha anche ribadito alcune altre cose: il M5S è un partito golpista, perché di golpe si tratta, il PD è presuntuoso e supponente e pensa di poter addomesticare il Mov. invece ne è succube e complice, oltre che alleato. Salvini, ovvero la lega sovranista, putiniana, cialtrona e nazionale è l'alleato ideale dei M5S e infatti continua subdolamente a sostenere questo governo di cui è stata la prima alleata. 
Trovo poco credibili i malumori dei pentastellati, anche se ci fossero sono parte del teatrino delegittimante la politica tanto cara la fondatore Casaleggio e al giullare di Corte Grillo. Come diceva Jacopo Fo, fra i primi stellini insieme al padre Dario, il Re è nudo, ed il re è la politica. L'operazione dei Grillini, o meglio del sistema Casaleggio, è spogliare la politica del suo valore, del suo apparato, della sua forma, trasformarla in semplice e mera approvazione di decisioni tecniche per il bene del popolo. 
Se pensiamo a questo governo, per chiarire lo stesso dal Conte I al Conte II, tutta la pratica è stata di distruzione del valore politico e istituzionale degli apparati di rappresentanza. Partiamo dall'inizio: l'alleanza con la Lega. 
In un sistema democratico compiuto questo ircocervo sarebbe durato il tempo di una notte e, o i grillini o i leghisti, sarebbero scesi in piazza per far saltare i propri segretari. Invece che succede? Non solo governano ma producono quattro provvedimenti esemplari: decreti sicurezza, RDC, quota 100 e il taglio dei parlamentari. I quattro peggiori provvedimenti legislativi dalle leggi razziali. 
Lo fanno per un anno, producendo in brevissimo tempo i presupposti per lo smantellamento dello stato di diritto, dell'economia di mercato, del patto generazionale, della eticità del lavoro, e del sistema della democrazia rappresentativa. L'impegno è costante, fatto di canti e controcanti per dimostrare quanto le due anime siano speculari e distanti. Un profluvio di litigi incrociati e orchestrati per il proprio elettorato con il risultato di mantenere vivo un  progetto di appropriazione del potere nei luoghi dell'amministrazione statale. 
La Lega, partito di maggioranza relativa all'interno della compagine del centrodestra (che per maggiore intuizione politica lascia Salvini solo in questa avventura) e in forte crescita di consensi territoriali, grazie sopratutto ai due provvedimenti simbolo (dl sicurezza e quota 100), alza il tiro e, in preda ad ebrezza di potere più che alcoolica da mojito, decide di prendersi il potere da sola.
L'errore politico della Lega, ma forse più di Salvini che del partito, è stato quello di identificare il M5S come forza politica e non come lobby di potere antipolitico (come invece si è dimostrata ed era chiaro agli osservatori non ideologici), immaginandosi che la caduta della coalizione, e quindi i dei presupposti politici della stessa, portasse alla richiesta di governo della Lega da parte del paese. Un errore plateale che ha dimostrato un bassissima capacità previsionale e strategica della Lega e di Salvini. 
Il M5S non ha alcun interesse politico in senso stretto, non ha interesse a perseguire una linea coerente, ha come unico interesse la appropriazione dei luoghi del potere, e non della rappresentanza, al fine di rendere inutile e ridicolo il ruolo della rappresentanza politica (parlamento), a favore di un governo autocratico e statalista in mano a un capillare sistema di clientele e potentati locali in grado di mantenere i cittadini lontani dalle istituzioni. 
L'ideologia grillina, ammantata di totalitarismo complottista, riversa su slogan, ambigui e apodittici allo stesso tempo, la sua idea di Stato e, con grande lucidità e tenacia, li applica indipendentemente dal suo interlocutore. Da una parte solletica il mondo degli apocalittici, riduzionisti, NIMBY, NoVax, decrescitari, localisti con slogan antiTAV, NoVax, autarchici, dall'altra si accredita come interlocutore delle peggiori mafie statali del pianeta, quindi sostanzialmente si comporta da Bildenberg parallela, appoggiando e facendosi appoggiare da Russia di Putin, Cina di Xi Jinping, Siria di Assad, Venezuela di Maduro. 
Il tema che meglio porta avanti, con spirito direi non-violento se non fosse blasfemia usare questo concetto per i M5S, è la dimostrazione dell'inutilità della politica, della contrapposizione tematica, della discussione e del compromesso. Lo ha fatto fin dall'inizio ribadendo il concetto dell'UNO vale UNO, ovvero chiunque vale chiunque. Cosi ha riempito il parlamento di inetti e per assicurarsi che gli inetti fossero tali, li ha fatti votare su una piattaforma, privata e non trasparente, da un numero irrisorio, e probabilmente irreale, di supposti militanti, con 150 click Chiunque è diventato parlamentare, consigliere comunale, candidato regionale, sindaco, assessore, ministro, addirittura presidente della camera. Nella massa, come sempre anche con le peggiori intenzioni, alcuni sono decenti, pochi e di solito transfughi in altri partiti dopo i primi mesi, ma la maggioranza è la palese dimostrazione che la politica fa schifo e che corrompe persino il più santo dei cittadini. 
Esattamente il risultato voluto. Casaleggio e Grillo volevano questo risultato: dimostrare che la scatoletta di tonno una volta aperta vien voglia di mangiarsela, quindi meglio eliminare la scatoletta che doverla lasciare a Chiunque indisciplinato
Tutto porta a dire che il sistema politico Grillino sia un fallimento: deputati che non pagano la Casaleggio SRL, deputati che cambiano casacca, deputati che rubano, deputati che pensano con la loro testa.
Poi c'è Rousseau. 
La piattaforma è talmente fatta male che viene il sospetto che sia funzionale al non funzionare. A che serve dunque il parlamento se pieno di mangiatori di tonno? a che serve Rousseau se il popolo italiano si fida del primo ministro? a che serve la scatola di tonno quando c'è uno Stato pieno di caviale a cui accedere senza neanche essere eletto? Il miglior esempio dell'inutilità del parlamento lo ha dato il M5S con i suoi rappresentanti fino a diventare l'emblema di quella Casta che solo la distruzione del sistema parlamentare può veramente eliminare.
La Lega, primo e naturale alleato del Movimento, soprattutto quella salviniana che non ha mai governato un territorio ma che è in grado  di stimolare i peggiori istinti populisti, ha sostenuto questo processo, e continua a farlo oggi in ottima compagnia con il PD, ha avvallato un parlamento indisciplinato e inconcludente, ha sostenuto l'uso personalistico della decretazione, ha, cosa più grave ed evidente, spostato la politica dal parlamento alle piazze, dalle piazze alle pazze virtuali e dalle piazze virtuali al gossip spazzatura. Chi oggi si sentirebbe di dire che questa classe politica sia rappresentante di un sistema democratico e rispettoso delle regole? E sopratutto chi immagina un nuovo governo in grado di riportare i cittadini al centro della politica e non il popolo al centro dell'agone social?
La Lega in questo è stata l'alleata, ed è ancora, perfetta per il M5S tanto da riuscire nell'ardua impresa di far apparire il Presidente Conte uno statista e la maggioranza dei grillini dei moderati. Un omicidio quasi perfetto per la democrazia: gli assassini che appaiono vittime, e il colpevole è il sistema democratico e non il mandante totalitario del populismo. 
In quel frizzante ferragosto del 2019, quando il Capitano del peschereccio a strascico della Lega, si fermò al Papetee avvenne anche un'altra cosa: il camaleontismo del Movimento e la istituzionalizzazione del sistema di revisione dell'apparato statale in senso autocratico, e tutto prima del COVID-19. 
Fu una crisi perfetta, un po' di manfrina, urla al colpo di stato, maggioranze naturali che naturali non erano, sistema dei pesi e contrappesi istituzionali completamente saltati. Nessuna soluzione in grado di evitare la debacle incostituzionale se non affermare il credo grillino: Uno vale Uno. Cosi la Lega vale il PD o il PD vale la Lega.  Nasce il governo Conte II, fotocopia del Conte I, con la sostanziale, ma solo estetica differenza, che il PD sembra democratico e istituzionale ovvero lo strumento utile per giustificare riforme antidemocratiche e incostituzionali dietro la foglia di fico del Partito Democratico. 
La tempistica della staffetta è stata perfetta, sincronizzata al punto giusto per far passare le peggio cose sotto il cappello leghista, e l'ordinaria amministrazione, ovvero la sistemazione dei propri uomini all'interno delle istituzioni, il posizionamento moderato, ovvero paraculo, nelle relazioni istituzionali e internazionali, la svolta, prevista e prevedibile, di facciata dal movimentismo al governismo con il PD. Tutto molto più facile per il M5S con il PD che con la Lega. 
Rimane il fatto che nulla in realtà è cambiato e la difesa degli orrendi provvedimenti legislativi è rimasta il confine non valicabile della governabilità. Eppure nel caso del M5S, in cui uno vale uno ovvero una parola vale l'altra, anche alcune di queste misure potrebbe diventare inutili alla scopo della distruzione dello Stato Repubblicano a favore di una repubblica autarchica modello putiniano o turco o venezuelano. 
I decreti sicurezza, utili ad alimentare la propaganda Salviniana più che a risolvere i problemi migratori, sono serviti a consolidare l'immagine di un uomo (o di un governo) che decide per gli Italiani (prima) e non per i poteri forti (UE, Soros e i Savi di Sion). 
La vecchia tecnica della politica dell'emergenza, appresa dai reality più che da Cossiga, funziona grazie a un nemico (anche qui uno vale uno ovvero uno vale l'altro), e se i migranti ormai fanno meno paura del virus tanto vale far finta di cambiar rotta e abolire (o meglio rimbiancare come sepolcri) i decreti sicurezza a marchio Salvini.  Il tentativo, spregiudicato e infantile di unificare le due emergenze (virus + migranti) non ha funzionato, d'altra parte uno vale uno e non uno + uno vale due. 
Salvini alla fin fine è stato un utile idiota nel disegno golpista di Casaleggio e Grillo
Un capolavoro che ha trovato in Conte il front man perfetto, borioso, saccente e cazzaro, azzeccagarbugli quanto basta ma abbastanza ignorante da non farsi coinvolgere in discussioni o provvedimenti di ampio respiro e di lunga durata. L'uomo in grado di far piazza pulita di ogni mediazione con il suo sorrisetto da mezzo scheo e la sua pettinatura impeccabile. Un uomo qualunque, un uomo rispettabile in grado di fare qualsiasi nefandezza come abolire de facto la rappresentanza e la democrazia e uscirne indenne, scaricando la responsibilità sul primo che passa (alleati, compagni di partito, istituzioni, taskforce, cittadini, stati esteri), come si direbbe: sempre con il massimo rispetto ed educazione. 
La sparizione del Movimento è il risultato finale della prima fase di questa follia: la sua sostituzione con un apparato burocratico di controllo territoriale e di comunicazione.  Questa situazione renderà ancora più inutile non solo il Movimento ma anche gli altri partiti che in questo gioco al massacro partecipano attivamente pensando di poter continuare a galleggiare in futuro. 
Prima della fine della legislatura, e prima di andare a votare, opposizione e governo saranno un'unica cosa, una scatoletta di tonno avariato. Rimarrà però l'apparato di potere che il sistema Casaleggio, dietro lo specchietto per allodole dell'anti politica, sta insinuando in tutti i partiti e in troppe istituzioni.