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venerdì 12 agosto 2011

Manovra glossata

IN CHE MANI!!!!
AUMENTO IRPEF AUTONOMI OLTRE 55MILA EURO
Un aumento della quota Irpef per gli autonomi, forse a partire dall'attuale 41% per i redditi oltre i 55.000 euro. La misura, inizialmente prevista per 2-3 anni, potrebbe essere a carattere permanente.

Il buon vecchio Martino, che dev'essersi nascosto in bagno da qualche anno, diceva che FI avrebbe portato all'aliquota unica e all'esenzione totale per i non abbienti...
Invece tremonti (il pagatore in nero di affitti) prende subito di mira le P.IVA che non delinquono e che quindi guadagnano e dichiarano. Gli altri quelli che la P.IVA non la fanno o se la fanno si fanno consigliare da ottimi fiscalisti se ne fregano... (Tremonti era il fiscalista del B... Cappellacci il figlio del commercialista di B. Coincidenze). Ovviamente questo riguarda gli autonomi... non le società alle bermuda.


A RISCHIO TREDICESIMA STATALI
I dipendenti delle amministrazioni pubbliche che non rispettano gli obiettivi di riduzione della spesa potrebbero perdere il pagamento della tredicesima mensilità.

Ma qualcuno ha il coraggio di dire che la tredicesima è parte integrante dello stipendio, del contratto, è una mensilità non un premio produzione!
E poi che obbiettivi di riduzione della spesa hanno gli statali, chi li decide? Sono anni che vedo tagliatori di servizi pagati come guru... la macelleria sociale è iniziata da questi incentivi alla distruzione del welfare. E sono anni.
Non qualità, efficienza, rispetto dei cittadini, efficacia dei servizi ma meravigliosi tagli agli ultimi, passati per ottimizzazione dei servizi. Cazzate!
Togliete i premi di produzione legati ad indicatori del cazzo come "quante riunioni", "Quanti partecipanti", "quante ore di lavoro", "quante brochure" e via minchionando. Abolite gli straordinari nel Pubblico impiego, questo si che ridurrebbe le spese. 36 ore se ben usate sono più che sufficienti, a volte pure troppe.


TFR RITARDATO 2 ANNI PER STATALI

Il pagamento con due anni di ritardo dell'indennità di buonuscita dei lavoratori pubblici è un'altra delle misure prevista nella bozza di decreto.

Credo che tecnicamente questo si chiami furto. Il TFR sono soldi dei dipendenti detratti dal lordo dello stipendio che, malauguratamente, trattiene il datore di lavoro. Non restituire i soldi che qualcuno ti ha affidato in custodia si chiama furto. Nulla di più che un furto. E se questo lo fa lo stato si chiama regime totalitario.
I soldi in uno stato libero sono di proprietà di chi se li guadagna non di chi li tiene.


TAGLI AI COSTI DELLA POLITICA

Nel provvedimento non si parla di ridurre il numero dei parlamentari e i loro privilegi (ad eccezione dei voli in classe economica per deputati e senatori, amministratori pubblici, dipendenti dello stato, componenti di enti ed organismi), ma si interviene sulle "poltrone" locali". Intervenendo in conferenza stampa a Palazzo Chigi Berlusconi ha però sostenuto che in realtà "ci sono numerosi interventi, credo anche eccessivi rispetto a ciò che sarebbe giusto, ma abbiamo seguito i desiderata dei cittadini che guardando alle loro condizioni hanno ritenuto che i politici e i parlamentari avessero entrate eccessive". In particolare, ha spiegato il premier, si è intervenuti "in tutte le direzioni". "Il numero di poltrone eliminate - ha aggiunto - è importante, intorno alle 54 mila". Altra misura, stando alle indiscrezioni, sarebbe quella relativa al contributo di solidarietà. Secondo quanto riferito da fonti governative, è previsto infatti un "contributo di solidarietà" anche per deputati e senatori pari al 10% per i redditi superiori ai 90 mila euro ma inferiori a 150 mila, e del 20% per quelli superiori a 150 mila euro. Esattamente il doppio di quanto previsto per i dipendenti pubblici e privati. Inoltre, per i dipendenti 'normali' il contributo è deducibile, mentre per gli 'onorevoli' non lo sarà. Infine, viene ridotta del 50% l'indennità per il parlamentare che ha un reddito uguale alla stessa indennità.

e te pareva! A me il populismo antipolitico mi fa ribrezzo... esattamente come la piccolezza di rimanere gli unici a non sacrificarsi. Sono dei quacquaraquà, inutili leccaculi senza la capacità minime di slancio di grandezza, o meglio, di normalità etico politica.

PENSIONI

Viene anticipato dal 2020 al 2015 il progressivo innalzamento a 65 anni (entro il 2027) dell'età pensionabile delle donne nel settore privato. Nessuna misura, invece, contrariamente a quanto anticipato, sulle pensioni di anzianità.

non capirò mai perchè ci devono, a noi 40enni intendo, continuare a prendere per il culo con la pensione. Noi non la vedremo mai e versiamo ogni anno milioni di euro per pagare pensioni di nostri ex coetanei in pensione da vent'anni. Il problema vero, la vera riforma è che si possa prendere ciò che si versa, ma anche decidere come, a chi e quanto versare. Invece si continua a spostare il problema e a lasciare in mano all'INPS la maggior parte dei soldi, e lasciare che l'INPS sia il Bancomat per il mercato del lavoro in sfacelo, per le pensioni baby etc...

SCUOLA
Il comunicato finale del governo spiega che "per far fronte alle esigenze della scuola, nell'imminenza dell'avvio del nuovo anno scolastico, su proposta dei ministri Brunetta e Tremonti, è stato inoltre approvato un decreto presidenziale che autorizza per il solo anno 2011-2012 il trattenimento in servizio di 414 dirigenti scolastici; il decreto, altresì, prende atto di quanto definito dalla programmazione triennale delle assunzioni nella scuola, autorizzando l'assunzione a tempo indeterminato di 30.300 Unità di personale docente ed educativo e di 36.000 Unità di personale amministrativo, tecnico ed ausiliario".

Povera scuola in mano alla Gelmini, Brunetta e Tremonti. Mancano all'appello almeno 200.000 precari, che insegnano, sono di ruolo però non servono!

STOP PONTI, FESTE SPOSTATE AL LUNEDI'
Le festività infrasettimanali "non concordatarie" verranno spostate al lunedì. "Come avviene in tutta Europa", ha confermato il ministro dell'Economia.

Mai cazzata fu più ipocrita. Nell'anno delle polemiche per il 17 marzo arriva la ciliegina sulla torta: lavorare di più e fare meno vacanze. Io dico lavorare meno, produrre uguale o meno, guadagnare di più. Così il PIL cresce, ammesso che serva a qualcuno e qualcosa che il PIL cresca. Poi mi sta veramente sulle palle che nessuno osi toccare santa madre chiesa. Siamo uno stato clericale, odiosamente bigotto!

DEROGA CONTRATTI NAZIONALI
Nella manovra c'è anche l'estensione 'erga omnes' dei contratti aziendali che potranno così derogare a quelli nazionali e a parte dello Statuto dei lavoratori. Non sarebbe più prevista la delega per lo statuto dei lavori e in particolare diventerebbe più facile licenziare i lavoratori con contratti a tempo indeterminato. La misura è stata spiegato così dal ministro Sacconi: "Le norme approvate in materia di lavoro contengono il cuore dello Statuto dei lavori in quanto attribuiscono ai contratti aziendali o territoriali la capacità di regolare tutto ciò che attiene all'organizzazione del lavoro e della produzione anche in deroga ai contratti collettivi e alle disposizioni di legge quando non attengano ai diritti fondamentali nel lavoro che in quanto tali sono inderogabili e universali". In concreto significa, ad esempio, che sono "efficaci nei confronti di tutto il personale" anche le norme contenuto nell'accordo firmato da Fiat per Pomigliano e Mirafiori con il no della Fiom-Cgil.

Se fossimo un paese civile ne sarei felice, felicissimo. Se fossimo un paese normale con sindacati veri e proprietari veri sarei il primo sperare in contrattazione ad Hoc, per ogni stabilimento. Ma essendo in un paese in cui la contrattualità e stata sostituita con la concertazione non mi fido. Io vorrei contratti individuali, collettivi e aziendali tutelati non dalla legge ma dalla contrattazione a pari livello fra parti in causa: lavoratore, sindacato, proprietario, associazione di categoria. Nel paese dei sogni...

ROBIN HOOD TAX
Nella manovra c'è anche una "Robin Hood tax per il settore energetico". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, in conferenza stampa a Palazzo Chigi senza specificarne meglio i contenuti.

Mi sa che più che Robin Hood è la Ali Babba e i quaranta ladroni Tax.

SENZA SCONTRINO RISCHIO CHIUSURA
Tracciabilità di tutte le transazioni superiori ai 2.500 euro con comunicazione all'Agenzia delle entrate delle operazioni per le quali è prevista l'applicazione dell'Iva. E' quanto prevede la bozza di manovra che sarà discussa nel corso del Consiglio dei ministri di stasera, nella parte relativa al cosiddetto 'spesometro', già in vigore. E' inoltre previsto l'inasprimento delle sanzioni, fino alla sospensione dell'attività, per la mancata emissione di fatture o scontrini fiscali.

brr. Paura! Certo che chi lavora, paga e riceve in nero si starà preparando a emigrare!


GIOCHI E TABACCO
Il comunicato finale di Palazzo Chigi parla genereciamente di "misure in materia di giochi ed accise sul fumo".

Il pusher di stato aumenta il guadagno... Alla faccia dell'etica di Giovanardi! Poveracci in galera per una canna e lo stato ti fotte gli stipendi in lotterie, videopoker, sigarette e alcool!

CONTRIBUTO SOLIDARIETA'
Contributo di solidarietà a due vie per i lavoratori dipendenti e per gli autonomi. Per i dipendenti del settore privato è previsto un prelievo del 5% per la parte del reddito eccedente i 90mila euro e del 10% per la parte eccedente i 150mila euro. Per i lavoratori autonomi l'addizionale scatta invece a partire dall'aliquota del 41% che si applica ai redditi superiori a 55mila euro. La misura, al momento sperimentale, ma potrebbe diventare permanente. "Un prelievo di solidarietà per i redditi un po' più elevati che allinea quanto fatto nel settore del pubblico impiego", ha chiarito Tremonti.

Traduzione: aumento delle tasse .

NIENTE MISURE SU IVA, IMMOBILI E PATRIMONI
Nella bozza di manovra che entrerà in Consiglio dei ministri non appare l'aumento dell'Iva. Anzi l'ipotesi sarebbe accantonata. Salterebbe anche qualunque intervento sugli immobili e i patrimoni mobiliari.

per ora...

NIENTE TAGLI A STIPENDI
Il documento non contierrebbe la riduzione degli stipendi dei dipendenti pubblici.

per ora....

RENDITE FINANZIARIE
Aumento al 20% della tassazione su tutte le rendite finanziarie, esclusi gli interessi dei titoli di stato che restano al 12,5%. Questa misura è stata confermata dal ministro Tremonti.

certo che tassare Titoli spazzatura (i nostri, i greci, i PIGS insomma) è già un insulto, aumentarlo sarebbe stato troppo. Purtroppo lo stesso vale per la spazzatura privata che le banche ci propinano

PRIVATIZZAZIONI
Nella manovra è stato inserito anche un meccanismo "molto efficace" per la privatizzazione dei servizi pubblici. Lo ha detto il ministro Tremonti spiegando che il sistema consentirà alle amministrazioni che procederanno alle privatizzazione di sbloccare risorse per gli investimenti. "Un meccanismo molto efficace - lo ha definito il ministro - per i servizi pubblici: se smobilizzi puoi fare investimenti".

Neanche Archimede aveva pensato ad un meccanismo molto efficace come questo. E vendere le cose inutili e far fruttare le utili?

MINISTERI
Previsto un taglio di 6 miliardi di euro nel 2012 e 2,5 nel 2013.

Traduzione: meno servizi e finanziamenti per le attività. Conseguenza: Più disoccupazione e inefficienza, degrado, abbandono, abusivismo...

ENTI LOCALI
Verranno ridotti 6 miliardi di trasferimenti nel 2012 e 3,5 nel 2013. Per le regioni il peso della riduzione dei fondi è pari a 1 miliardo di euro. La sanità non verrà toccata.

Traduzione: meno servizi e finanziamenti per le attività. Conseguenza: Più disoccupazione e inefficienza diffusa, servizi sociali, sanità, scuole, nido, cultura, ambiente, parchi... fottuti.

PERDITE
Riduzione per le società al 62,5% della possibilità di abbattimento delle perdite.

E che vor dì

RINNOVABILI
Torna l'ipotesi del taglio del 30% degli incentivi. Non potranno essere superiori alla media di quelli erogati negli altri Paesi d'Europa. Ma stando ad altre fonti il punto in un secondo momento sarebbe stato stralciato.

Un'idea buona avevano avuto, una! Buttata nel cesso. Viva il petrolio e il gas di gheddafi e degli amici di B. Facciamo proprio come l'unico paese non in recessione: la Germania che ha abbandonato nucleare e investe nel solare.

MERCATO ELETTRICO
L'ipotesi è quella della divisione in tre macrozone (Nord, Centro, Sud).

E allora?

SERVIZI PUBBLICI LOCALI
Si punta alla liberalizzazione e verranno incentivate le privatizzazioni.

Sarà la solita liberalizzazione all'italiana: servizio pubblico locale spa. 51% del comune 49% mafiosi locali. Perdite spalmate sui cittadini, guadagni concentrati ai mafiosi.

FONDI FAS
Saranno anticipate di un anno le riduzioni del Fas, il Fondo per le aree sottoutilizzate

Saranno contenti Lombardo, Miccichè etcetera

DELEGA FISCALE
"Noi chiediamo al Parlamento la delega per la riforma assistenziale e fiscale non più sul 2012 ma sul 2011 e nel corso del 2012 pensiamo di ottenere risparmi assolutamente realizzAbili per 4 miliardi. Nel caso non fosse possibile realizzare quell'obiettivo la garanzia di salvaguardia e una corrispondente riduzione di regime di tax expenditure". Lo ha detto il ministro dell'economia, Giulio tremonti al termine del Cdm.

Traduzione: anticipiamo di un anno la completa distruzione della sanità pubblica e del sistema fiscale.

ACCORPAMENTO PER 1500 COMUNI
Sono circa 1.500 i comuni per i quali sarà reso obbligatorio l'accorpamento, in base ai criteri previsti dalla manovra. Si tratta dei comuni sotto i 1000 abitanti.

L'idea è ottima. Peccato che ai comuni corrispondono dei servizi. Per tagliare quattro assessori e sindaci si rischia di mandare a puttane quel poco di efficienza locale che le strutture amministrative decentrate avevano tenuto. Una proposta: accorpiamo solo i sindaci e gli assessori. ovvero uno può fare il sindaco di più comuni limitrofi fino ad arrivare ad almeno 1500 abitanti. Ma i comuni rimangono e i servizi di conseguenza.

VIA PROVINCE SOTTO 300 MILA ABITANTI
Dalle prossime elezioni è prevista la soppressione delle Provincie sotto i 300.000 abitanti. I capoluoghi interessanti dal provvedimento, stando a una verifica informale, sarebbero i seguenti:
Ascoli Piceno, Asti, Belluno, Benevento, Biella, Caltanissetta, Campobasso, Carbonia-Iglesias, Crotone, Enna, Fermo, Gorizia, Grosseto, Imperia, Isernia, La Spezia, Lodi, Massa Carrara, Matera, Medio Campidano, Nuoro, Ogliastra, Olbia Tempio, Oristano, Piacenza, Pistoia, Prato, Rieti, Rovigo, Savona, Siena, Sondrio, Terni, Trieste, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Vibo Valentia. Resta da capire la sorte di Aosta, provincia con meno di 300 mila abitanti ma di una regione a Statuto speciale.

Tre livelli di governo son troppi... sicuramente. Ma il criterio è demenziale. In Sardegna ad esempio le provincie si ritradurrebbe a due (CA e SS ) come 50 anni fà, almeno Nuoro e Oristano forse hanno ancora senso.
Invece di tagliare con l'accetta perchè non si eliminano, si accorpano si razionalizzano gli enti locali? ad esempio eliminando tutte le provincie delle città metropolitane: Roma, Napoli, MIlano. Accorpando quelle minuscole e omogenee (gorizia e trieste) eliminando quelle di regioni stato (aosta), Accorpandole con criteri socioeconomici e geografici e non puramente amministrativi (montagna con montagna, mare con mare...), infine perchè non si valuta l'efficienza delle provincie, delle regioni e dei comuni e non si eliminano gli inefficienti trasferendo le competenze a quelli efficienti?
Così è una boutade populista, alla Di Pietro, che otterrà solo ricorsi su ricorsi e sarà soprattutto a Babbo morto (e forse a tutti morti).

1 commento:

Anonimo ha detto...

E’ una vera farsa quella delle province da abolire, se non fosse drammatica la penallizzazione per tanti cittadini italiani considerati di serie B, una vera mortificazione. Veramente scandaloso cancellare solo alcune province, perchè si ridurrano solo ad una manciata quelle soppresse, da 110 a 100, dopo il necessario riaccorpamento, calpestando le realtà locali, le loro specificità ed i loro bisogni. E’ come eliminare materialmente alcune comunità del nostro paese, in barba al concetto di autonomie locali ed al federalismo, di cui ci si riempe la bocca soltanto a parole. Erano trent’otto in base al criterio dei 300.000 abitanti sbandierato fino a ieri, e chissà poi perché 300.000 e non 500.000 abitanti, se se ne volevano cancellare un bel numero, quasi la metà, od addirittura tutte quante, per ottenere un bel risparmio. Ma per poi sostituirle con che cosa, con altri enti, più o meno inutili!? Od accorparle con altre, che diventerebbero così ancor più pletoriche e spendaccione!? In Italia, patria del diritto, esso non esiste più, se con una manovra finanziaria, anziché aggredire l’evasione fiscale, le rendite parassitarie ed i tanti grandi patrimoni nati su di essa, si cancellano invece con un colpo di spugna, d’autorità, enti locali storici riconosciuti con leggi dello Stato!? Pertanto o si aboliscono tutte le province, 109 o 110, a seconda che Aosta sia considerata provincia o regione autonoma, o si conservano tutte, nessuna esclusa, per una questione di pari dignità tra i cittadini italiani. L’unica cosa legittima che il Governo potrebbe fare, sarebbe quella di ridurre l’apparato burocratico, maggiormente se le province sono piccole e non annullarle, chiedendo semmai l’autosufficienza finanziaria, in modo da ridurre i costi della politica. Fermo, per fare un esempio, ha appena due anni, ed ha solo duecento dipendenti, a malapena, soltanto uno per ogni mille abitanti, e funziona bene, con pochissima spesa, a fronte del servizio utile che rende, per cui perché dovrebbe essere abolita a favore di un’altra più grande, che in proporzione al numero di abitanti residenti, costa ai cittadini molto, ma molto di più, per svolgere le stesse funzioni che la provincia di Fermo assolve egregiamente, e tanto meglio di altre realtà provinciali più grandi!? O si aboliscono tutte, assegnando le funzioni relative a regioni e comuni, o si mantengono in base a criteri di funzionalità e spesa, unici parametri economici d’efficienza, più che per il numero di abitanti o di estensione. Se si controllasse invece i costi di ognuna, si scoprirebbe di sicuro che sono le più grandi a costare salate ai cittadini. E comunque per un’eventuale revisione, si deve seguire la via parlamentare di una legge costituzionale ordinaria, che discuta la distribuzione amministrativa dello Stato sul territorio, e non secondo alzate d’ingegno.