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mercoledì 19 marzo 2008

Diario elettorale. Tempi non sospetti

in tempi non sospetti, pensavo che il sistema politico italiano potesse avere una naturale evoluzione verso la democrazia. In quei tempi mai avrei creduto che a costituire il futuro democratico del nostro paese sarebbero stati i democristiani, i comunisti, i fascisti, i socialisti che allora mi parevano il passato.
In quei tempi non sospetti credevo che il cittadino italiano avrebbe preferito una buona politica, fatta di persone, al populismo.
In tempi non sospetti pensavo che del pentapartito si potesse fare a meno, e che gli italiani fossero pronti a scegliere la propria rappresentanza in base alle proposte e non più all'ideologia.
In quei tempi si diceva che tutto sarebbe cambiato e la gente, quella che i media chiamava per bene, lanciava monetine e brindava alle disgrazie e ai suicidi dei propri rappresentanti.
In quei tempi cambiai idea. Ci misi poco. Le giornate, i mesi di militanza mi aiutarono a capire che l'umore della gente, quella che si fermava e firmava, era la voglia di sangue più che di cambiamento.
Capii che lo stato non si cambiava suon di sentenze e che, prima o poi le anime pie sarebbe diventati diavoli e i diavoli si sarebbero ripuliti la coscienza...

Oggi sento lo stesso odore di sangue per le strade, vedo le stesse facce soddisfatte additare i propri eletti come ladroni, vedo politici passare dalla domenica delle palme al golgota.
Ma non ci sarà resurrezione fra tre giorni, solo altri anni di governo di Ponzio Pilato.

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