chi cerca trova

martedì 3 maggio 2011

ich bin amerikaner


ho già sentito i soliti pacifisti col culo degli altri deprecare i cattivi americani per la "crudele e ingiustificata uccisione di un uomo".
Quest'uomo si chiamava Osama Bin Laden. Non Mario Rossi o John Smith.
Per questi inutili insetti dalla coscienza sensibile, ammazzare un tiranno, un terrorista è sempre e comunque sbagliato. Invocano, come sempre, pietà e sotto intendono, come sempre, crudeltà altrui.

Io non riesco ad essere commosso. Mi dispiace ma di fronte alla morte di un personaggio come Osama non provo pietà. La pietà la lascio ai cattolici.
Non sarei commosso, ne preoccupato per la morte di Gheddafi, il nostro sincero amico è bene ricordarlo, o di Putin, altro amicone nostro...
Quanti dei nostri amiconi pacifisti avrebbero pianto alla morte di Hitler, di Stalin, di Mao, di Pinochet. Forse avrebbe scelto con cura chi piangere e chi no.

Sono contro la pena di morte, certo e lo sono da sempre, senza se e senza ma direbbe il sant'uomo di Emergency.
E losono ancor di più di fronte ad un'azione di guerra.
Osama Bin Laden non è stato fatto prigioniero è stato ucciso, non è stato giudicato è stato arbitrariamente giustiziato, è stato sottoposto ad un'azione di guerra.
Tanto basta per essere felici.
La differenza fra un'omicidio mirato (meravigliosa espressione dell'unica democrazia mediorientale, Israele) e pena di morte? La prima è un'azione di guerra, come il cecchinaggio, la seconda un soppruso antigiuridico, una vendetta di stato per un reato privato.

Non sono sofismi. Si può in guerra chiedere ai soldati di non sparare? Forse si... ed il risultato è stato Sebrenica. Una pulizia etnica sotto lo sguardo impotente di uomini ONU armati e inerti.

Bin Laden non era un criminale ma un nemico. Le parole hanno un senso e se si chiama nemico qualcuno ci si comporta di conseguenza. Gli americani in questo sono più onesti di noi: hanno chiamato "guerra al terrorismo" ciò che noi ipocritamente chiamiamo "peace keeping".
Se guerra è che guerra sia. Morti comprese.

Una sola cosa mi dispiace: che non sia avvenuto prima. In questo l'america è stata lenta e inefficente. Morti, distruzione in IRAQ e Afganistan sono stati inutilmente lunghi e poco efficaci. Il Vietnam incombe in tutte le guerre moderne e Bin Laden, meglio di altri, lo aveva capito. La strategia di Osama è stata più efficace di 8 anni di Bush. Cercare, individuare, mirare colpire, distruggere, andare via. Bliz Grieg moderna insomma.

Ora la testa è stata tagliata. Aspettiamo quella del nostro amico Gheddafi.

Nessun commento: