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martedì 10 maggio 2011

A nord della Linea Gotica- scritto il 12/04/96

Il povero Lussu ed il povero Spinelli si staranno rivoltando nella tomba.

Il sacro argomento del Federalismo e della Secessione è ridotto alla grossolane argomentazione di Bossi e agli anatemi del totalitario Violante, della Chiesa, del Capo di Stato maggiore, di tutti i soliti, cari, vecchi benpensanti.

L'utopia panmediterranea di Lussu, di federare le Isole-Stato di Sardegna, di Sicilia, di Malta, della Corsica, delle Baleari è soppiantata da quella di un imprenditore molisano creatore della Lega di azione meridionale finanziata da un nazionalista serbo.

Il paneuropeismo di Spinelli, un Europa stato Federale e non solo un Europa mercato, passa in secondo piano rispetto alla Secessione di Bossi che invece di abbattere le frontiere ne vuole dell'altre.

L'economia detta biecamente legge: si tagliano gli stati con l'accetta, nel miglior stile coloniale, senza alcun rispetto della cultura, della lingua, delle tradizioni.

Purtroppo l'economia che conosce Bossi è quella di Roma ladrona e non quella tragicamente vera dell'Italia paese coloniale e colonialista insieme.

Dall'imposta Unità d'Italia il nord ricco usa il sud povero come serbatoio di mano d'opera e mercato dei suoi scadenti prodotti, ma la Lega Nord si illude di poterne fare a meno e di poter scaricare i sue costose merci a qualcun altro.

Oggi molte cose sono cambiate i mercati sono mondiali ed il sud nonostante tutto è meno conveniente del terzo mondo, quindi è giusto ed ora che venga abbandonato, basta terroni nelle scuole, nelle fabbriche, negli uffici pubblici, il Nord ricco non ne ha più bisogno!

Si ricordi Bossi che il meridione non ha mai avuto bisogno del settentrione, era costretto a non progredire a rimanere un paese di assistiti ed emigranti perché così serviva al progresso delle regioni più ricche.

Le regioni a sud della Linea Gotica sarebbero ben felici di poter finalmente organizzare il proprio futuro, di potersi sviluppare, arricchire liberamente senza una stato centralizzato, oppressivo, onnipresente ed assente allo stesso tempo.

Chi è povero aspira a divenire ricco e lavorerà per questo, chi è già ricco crede di poterlo rimanere per sempre.

Ma in un Italia non più Italia, il nord non avrà più il monopolio della produzione e non potrà più essere sicuro reggere la concorrenza.

L'Italia economica è un castello di carte dovunque si elimini una carta crolla tutto e la Lega Nord vuole eliminare mezzo mazzo.

L'Italia deve essere federale, ogni stato deve essere rispettoso delle caratteristiche non solo economiche ma anche e soprattutto culturali.

Non devono esistere frontiere ne fisiche ne mentali, ma solo una grande associazione di regioni federate in Europa. Un mercato libero senza dazi, senza zone di necessario sottosviluppo.

Il nord, non solo italiano ma europeo, non deve essere solidale, termine politicamente corretto per assistenziale, basterebbe che smettesse di essere coloniale.


P.S Vi è nel progetto di Bossi una curiosa coincidenza storica: la Padanìa corrisponde con la Repubblica di Salò dal 1944 al 1945, a nord della Linea Gotica.

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