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lunedì 12 febbraio 2007

DICO l'ultima e poi basta...

son passati appena quattro giorni dalla pubblicazione del DDL sulle convivenze che già il peggio del bigottitismo, servilismo, clericalismo, intolleranza, grettezza, illiberalità, banalità, ipocrisia, incoerenza, idiozia, omofobia è venuto fuori.
In tutto questo il buon pastore tedesco (il nostro amato Benedetto XVI) ha umiliato ancora una volta il nostro Stato.
Ha detto tutto ciò che il capo spirituale di una chiesa, quella cattolica, tradizionalista e totalizzante doveva dire. Ha detto quello che ogni buon cattolico in cuor suo dovrebbe pensare: che i froci sono malati, che l'amore fuori del matrimonio è un peccato mortale, che la famiglia è sacra e inviolabile. Ha fatto quello che un vero papa della Chiesa Apostolica Romana doveva dire: la legge di Dio è superiore a qualsiasi legge umana.
Io sono completamente d'accordo con il Papa, i cattolici devono pensarla così, e per fortuna, aggiungo, non sono cattolico.
Il problema, lo ribadisco, non è che il papa faccia il papa, è che i politici facciano i suoi servitori, che i giornalisti il suo ufficio stampa, in poche parole che lo Stato non faccia lo Stato.
Bisognerebbe applaudire alla coerenza del papa, seguirne l'esempio e rispettare il senso profondo dello stato, fare come lui: comportarsi da Stato e non da servo della chiesa.
Che lo Stato faccia lo Stato e dia uguali diritti a tutti i cittadini, cattolici e non cattolici. Nel frattempo i cattolici siano cattolici...
A partire dal divorziato Berlusconi e dal divorziato Casini, dal divorziato Bossi e dal divorziato Calderoli, per iniziare.

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