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lunedì 16 aprile 2007

Dialogo fra cialtroni

In risposta a Esistenzialista

Come saprai, visto che l'età avanza e le storia si ripete, ho sempre creduto che il cialtronismo elevato all'ennesima potenza sia saggezza. Per essere cialtroni si deve studiare, ma non a scuola dove ci si deve divertire, a casa, da adulti. La controindicazione della pratica conoscitiva è che ti trovi a prevedere, con una certa frequenza, le battute degli altri e che, dopo un po', preferisci far finta di ascoltare con attenzione le argomentazioni altrui solo per preparare una battuta fulminante da buttare là, con disinvoltura. Questo significa avere deliri di onnipotenza? E così sia, ben vengano, l'importante è averli con classe. Una bella cravatta, la frase giusta al momento giusto, un po' di umiltà, voce bassa e parole pacate, ascoltare fingendo interesse... e se non si sa una cosa glissare, informarsi e, quando meno se lo aspetta, fulminare l'incauto provocatore.
Evola va bene, lo affiancherei a Trotzki per simpatia. Lascerei il Che all'aneddotica e mi sparerei Gramsci per rimanere fra i rivoluzionari. I russi? Meglio quelli to(l)st(o)i. Se vuoi intrattenere una conversazione sulla non violenza, oltre all'abusato Gandhi che nessuno ha letto però, un bel Tolstoj fa da pandan al nostro Aldo Capitini.
Per passare alle bombe bisogna aver tempo di costruirle e se ti applichi al cialtronismo... è tempo perso.

Il cialtronissimo Andrea

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