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giovedì 12 aprile 2007

Siamo ancora tutti liberi?

Caro Andrea,

ti scriviamo questa lettera in quanto firmatario del Manifesto-Appello per l'eguaglianza dei diritti che chiede l'accesso all'istituto del matrimonio anche per le persone lesbiche e gay quale traguardo compiuto di uguaglianza sostanziale e formale e superamento di pesanti discriminazioni sociali, culturali e giuridiche. Ti ringraziamo per aver aderito a questa iniziativa.

Abbiamo deciso di far sentire la nostra voce su un tema che costituisce l'obiettivo di tutti i movimenti glbt in Europa e nel mondo, ma che in Italia è considerato tabù, e del quale addirittura troppe volte si nega costituisca una rivendicazione delle persone glbt. Capita spesso di sentire dal mondo politico, anche nell'ambito del dibattito Dico si / Dico no, frasi del tipo: "ma in Italia nessuno chiede il matrimonio per le persone gay…". Non è così ed è bene che lo si sappia! Ugualmente, è importante che tutti possano rendersi conto che le discriminazioni verso le persone glbt , e di conseguenza gli ostacoli al compimento di istanze irrinunciabili di giustizia sociale, non verranno superate né con i Dico né con leggine da elemosina o da compromesso politico fatte per asservire il potere teocratico clericale-vaticano.

Abbiamo bisogno di aiuto per diffondere il "Manifesto per l'eguaglianza dei diritti". In queste settimane grazie all'attenzione di alcuni media, specialmente gay, e in particolare al forte sostegno del sito www.gay.tv - che ringraziamo -, siamo riusciti a raggiungere quasi 2.700 firme 'pubbliche', visibili sul sito internet e una cinquantina 'riservate'. Altre 400 firme le abbiamo raccolte in P.za Farnese a Roma durante la manifestazione "Diritti ora" del 10 marzo scorso dove il nostro Manifesto ha avuto molto successo. Ringraziamo inoltre in modo particolare anche coloro che ci stanno aiutando: il Webmaster Mihaj Romanciuc, Guido Allegrezza, Clara Comelli, Luca Piva, Yuri Guaiana, Carlo Donati, Matteo Pegoraro, Francesco Conti, Malena Zingoni e Josè Rodrigo dalla Spagna, Ottavio Marzocchi da Bruxelles.

Le firme sono tante rispetto ai pochi canali di pubblicizzazione di cui abbiamo finora goduto, e ancora troppo poche per le ambizioni del Manifesto-Appello.

Altra questione molto importante è la qualità delle firme: vi sono quelle di quasi tutti i rappresentanti del mondo associativo, editoriale, culturale e ricreativo glbt, insieme a quelle di alcuni parlamentari, in primis quelli radicali. In questi giorni si sono poi aggiunte, tra le altre, quelle di Gianni Vattimo, Luciana Littizzetto e della Open House di Gerusalemme.

L'aiuto che ti chiediamo è di diffondere il Manifesto-Appello attraverso i tuoi canali, amiche e amici, fidanzate o fidanzati, amanti, conviventi, famiglie di fatto o di diritto, siti internet, blog, giornali, media, mailing list e altre vie. Un altro modo per sostenere questa iniziativa è quello di costituire un comitato locale ad hoc come già hanno fatto a Salerno e a Trieste dove ci sarà un dibattito il 14-4 sul Manifesto
(http://www.christinasponza.it/dibattito_matrimoniodirittogay.htm).

L'obiettivo è di far sentire più forte la nostra voce. Dobbiamo anche batterci per coloro che non possono farlo e che si trovano in condizioni difficili.

Aiutaci anche con un contributo (le modalità si trovano sul sito www.matrimoniodirittogay.it). Finora abbiamo raccolto pochi spiccioli (50 Euro) a fronte di molte spese.

Grazie per l'attenzione.

Se vuoi scrivici a questo indirizzo: info@matrimoniodirittogay.it

Un carissimo saluto dal Comitato Promotore del Manifesto per l'eguaglianza:

Sergio Rovasio, Radicale, membro della Direzione della Rosa nel Pugno - Roma
Aldo Brancacci, Professore ordinario, Università Tor Vergata - Roma
Gigliola Toniollo, Cgil Nuovi Diritti, Direzione di Radicali Italiani - Roma
Stefano Fabeni, Director Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender and Intersex Initiative
Global Rights, Washington – Usa

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