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martedì 10 agosto 2010

Ffwebmagazine - E se Daniele Capezzone avesse (avuto) ragione?

Leccaculo era e leccaculo è rimasto: Pannelliano più di Pannella, Berlusconiano più di berlusconi!


Ffwebmagazine - E se Daniele Capezzone avesse (avuto) ragione?

«In nessun paese al mondo avremmo un premier così. Per essere chiaro, voglio prescindere dall’esito dei processi di ieri e di oggi, e perfino, se possibile, dalla rilevanza penale dei fatti che sono emersi. Ma è però incontrovertibile che Silvio Berlusconi (prescrizione o no) abbia pagato o fatto pagare magistrati; così come da Palermo (ripeto: quale che sia la qualificazione giuridica di questi fatti) emergono fatti e comportamenti oscuri, di cui qualcuno (Berlusconi in testa) dovrà assumersi la responsabilità politica». È Daniele Capezzone che parla, lui il portavoce di questo pensiero tranchant. Capezzone che, di natura più prodigo di parole che no, anche in questo caso non ne risparmia per spiegarsi meglio: «Per capirci – aggiunge – : ve lo immaginate, non dico il presidente, ma un qualunque uomo politico americano di cui fosse provata una attività corrutrice? Avrebbe dovuto o dovrebbe trarne immediate e gravi conseguenze. Oppure: ve li immaginate inquisitori così negli Stati Uniti?» «Neanche a parlarne» sembra dunque concludere. Ma poi ci ripensa e aggiunge, rincarando: «Il vero dolore di queste ore è che si conferma una convinzione e constatazione antica: Berlusconi e i suoi avversari, inquisiti e inquisitori, pm e imputati costituiscono altrettanti capitoli di uno stesso libro, il libro nero del “caso Italia”. Un paese libero, liberale, liberato si sarebbe già – appunto – liberato insieme degli uni e degli altri».Cambia, invece, decisamente il registro, ma abbastanza poco la sostanza in quest’altra affermazione, ugualmente di Daniele Capezzone: «Berlusconi si paragona a Napoleone e Churchill. Mi ricorda la barzelletta dei due matti: uno dice “Io sono Mosè e Iddio mi ha dato le tavole della legge” e l’altro, offeso: “Ma guarda che io non ti ho dato niente!”. Ecco, lui potrebbe essere il secondo matto, mentre per il novello Mosè bisogna scegliere tra Bondi e Fede». Toni frivoli da sotto l’ombrellone che ben si confanno alla leggerezza estiva, ma parole effettivamente piuttosto sprezzanti nei confronti del premier. Offensive verrebbe quasi da dire, se non si avesse in dote una spiccata dose di senso umorismo.Argomenti, poi, nuovamente seri: «Le dichiarazioni di Silvio Berlusconi contro l’Italia multietnica sono preoccupanti e gravi. Rischiano di spostare la Cdl su un terreno rischioso e sdrucciolevole e dimenticano – ad esempio – che anche all’apertura sull’immigrazione paesi come gli Stati Uniti devono una parte importante della loro grandezza». Copyright anche in questo caso del prolifico Capezzone.Nel prendere con decisione le distanze dalle pesanti dichiarazioni del portavoce del Pdl sul premier, da lui addirittura fastidiosamente appellato «lo sciancato di Arcore», chiediamo scusa per l’imbarazzante errore informatico in cui siamo incorsi, che ha fatto sì che, al posto delle più recenti affermazioni di Capezzone, siano andate inopportunamente online quelle evidentemente superate risalenti al 2004 e al 2006.

10 agosto 2010

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