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domenica 21 gennaio 2007

Donne sociali

Mentre scrivevevo, ieri, ho ascoltato per alcuni lunghi minuti la radio. Parlavano, di donne, di chiacchere al femminile.
Ho pensato quanto questo fosse razzista, quanto la questione dell’appartenenza (sessuale, culturale, etnica, politica) sia preda di banalità.
Per dire che le donne ( ma si potrebbe dire di qualsiasi altra cosa) sono diverse si devono inventare categorie "speciali".
Così le donne "chiaccherano" e gli uomini "discutono", le donne si impegnano (che so magari nel sociale!), e gli uomini si sfogano (che so magari allo stadio!).
Tutto questo è terribilmente falso (io non mi svago e mi impegno nonostante non sia donna) e crea dei pregiudizi considerati positivi, ma che in realtà sono assai più insidiosi di quelli che dicono che le donne debbano stare a casa a lavare i piatti.
Perchè?
Perchè cosa rispondi a chi ti ritaglia un ruolo "prestigioso", a chi ti riconosce una "sensibilità" non comune, a chi ti "apprezza" per la tua "essenziale" capacità di "lavoro sociale"...
Di solito niente, non rispondi niente.
Dovresti rispondere: Se ti piace tanto perchè non ti schiodi dal tuo lavoro asociale e non lasci il posto a me?

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