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mercoledì 24 gennaio 2007

Ronde Padane

Ho cercato disperatamente una qualche giustificazione, una lontana parente di questa idiozia.
Ho tentato con il più becero dei politici del secolo scorso, colui che ha inventato le camice brune scimmiottando le camice nere, colui che aveva il culto delle divise e delle sfilate para militari... nulla persino lui dava alle sue malefatte una minima spiegazione politica.
Ma le ronde padane?
Il mio amato sindaco, preoccupato assai della sua sicurezza, ma non altrettanto del cumulo di cariche e incarichi che assume in se, ha ultimamente creato il progetto sicurezza un accozzaglia di volenterosi padani disposti a perdere nottate per rendere più sicura la ridente cittadina dormitorio dove vivo. E si perchè vivo in un posto pericoloso... a sentir le sirene del leghismo non potrei uscire di casa senza correre il rischio di essere stuprato (si sa gli extracomunitari sono di bocca buona rispetto al sesso) o rapinato. Certo restare in casa non è una sicurezza perchè gli zingari (e non avete idea di quanti ce ne siano, milioni a sentire i danni che fanno) sono sempre li nascosti dietro un albero e pronti a entrarmi in casa.
Eppure il mio ridente paesello di adozione ha avuto le prime pagine per due fatti di cronaca nera, molto diversi fa loro ma con un minimo comune denominatore: i negri e gli albanesi non c'entravano.
Questi centurioni dell'orgoglio padano scorrazzano sui loro luccicanti SUV armati di telefonino, pronti immolarsi sull'altare della patria padana e in questi disposti persino a chiamare quei terroni dei carabinieri pur di denunciare la presenza di un qualche povero negro, intento a buttare la monnezza nei cassonetti differenziati.
Le ronde faranno i turni, leggo oggi sul Gazzettino, due, uno prima di mezzanotte e uno dopo, ma non diranno dove andranno. D'altronde è una cosa segreta. Pensate se i malfattori conoscessero il percorso, addio effetto sorpresa!

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