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domenica 21 gennaio 2007

E se fossero già morti... rapimenti in IRAQ

e se fossero già morti?
Il silenzio stampa invocato dal più chiaccherone dei politicanti italiani, da un uomo che delle televisioni (delle sue prima di tutto) ha fatto e fa un uso smodato è ridicolo oltre che oltraggioso del più elementare diritto di cronaca. Ma il Cavalier B. a questo ci ha abituato.
La gestione della crisi irachena e in particolare della questione dei tre mercenari italiani è stata pessima, piena di fandonie patriottiche e di sproloqui da 007 televisivi.
Io non so, non posso sapere da chi e perchè i tre "addetti alla sicurezza" siano stati rapiti, nè posso sapere se esista un canale di trattativa tale da poter liberare gli ostaggi, ma so e posso sapere che per liberare degli ostaggi bisogna avere dei buoni motivi. I rapiti hanno un valore, economico o politico, hanno un prezzo.
Il prezzo che l’Italia deve pagare per riaverli è la sconfitta politica. E’ berlusconi capace di accettare una sconfitta, sà perdere?
Io credo di no.
Per questo ha già perso.
Non è in grado, perchè un pessimo politico, di trasformare una sconfitta politica in una vittoria politica. La possibilità di liberare gli ostaggi è legata alla sua capacità di perdere con i rapitori e vincere con i cittadini. Questo significa dimostrare una capacità di mediazione, di compromesso, che il suo governo non è capace di attuare. Nessuno rapisce per uccidere il suo bene, sarebbe una perdita di valore inutile e dispendiosa, rapisce per poter vendere il suo ostaggio.
Ha dei buoni motivi per pagare?
Non credo. Sa che comunque non vincerà (o meglio lo teme) le prossime elezioni e sa che liberare gli ostaggi è una partita rischiosa.
Farà finta di niente e chiederà il silenzio stampa per poter far finta di giocare in segreto.
Una partita persa a tavolino.

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