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domenica 21 gennaio 2007

W benedetto XVI abbasso GP II

Sinceramente non capisco molte cose.
Non capisco perchè dovrei provare dolore per la morte di Karol Wojtila piu di quanto ne provi per la morte di un qualsiasi essere umano. Seconda cosa che non capisco è perchè dovrei moderare il mio linguaggio, in quanto autore, di fronte alla morte di un capo di stato straniero. Terza cosa non capisco perchè dovrei rispettare la sofferenza del cardinale di Roma più di quanto rispetti la sofferenza di Terry Schiavo (tanto per fare un esempio di tortura "cattolica").
Non capisco ancora perchè in uno stato laico ci si debba dichiarare non credente, non fedele, non cattolico prima di parlare del papa. Non capisco perchè io domani dovrei partecipare al lutto nazionale di tre giorni per la morte di un capo di stato straniero. Non capisco perchè di fronte alle elezioni amministrative che coinvolgono 41 milioni di miei concittadini devo sentire per tutto il giorno, invece che informazioni politiche, necrologi per un cittadino polacco.
Non capisco perchè sia necessario citare i vangeli, apocrifi e non, per giustificare affermazioni di laicismo o di fede.
Non capisco di che rispetto si parli di fronte ad uno degli uomini più potenti del mondo che per 26 anni ha influenzato in senso clericale e cattolico la politica italiana e internazionale. E’ lo stesso rispetto che nessuno ha richiesto per uomini come Bush, Putin, Berlusconi, Sharon, Arafat, Saddam Hussein anch’essi capi di stato in grado di modificare andamenti di politica nazionale e internazionale. Non capisco perchè di fronte alla teocrazia Vaticana tutti ci si commuova e di fronte alla teocrazia Iraniana tutti si inorridisca, sempre di teocrazia si tratta.
Non capisco perchè chi si ritiene cattolico (e non altre definizioni morbide: non credente, fedele... o si è cattolici, e per forza credenti, o non lo si è) debba costringere chi non lo è ad un dolore che tocca solo la sua fede.
Non capisco, per finire, perchè dovrei distinguere fra il papa "persona" e il papa "apostolo in terra" e quello "capo di stato" io giudico il papa per quello che ha fatto, per quello che rappresenta e per quello che governa... ed il mio personalissimo giudizio non è positivo in tutti i casi.

Io invece sulla personalità e sul carisma di Papa Wojtyla vorrei discutere. Tutto sommato del circo mediatico costruito intorno a GP II mi interessa poco, mi disturba assai, ma so come difendermi... Mi pare invece incomprensibile che oggi nessuno alzi il velo dell’ipocrisia e che nessuno affronti i temi che hanno caratterizzato questi 26 anni di papato. Io ricordo lucidamente il giorno delle elezioni del papa polacco, ricordo perfettamente l’attentato del turco agcià (non ricordo mai come cacchio si scrive) e ricordo le encicliche, i viaggi pastorali, le giornate dei giovani, le visite ai parlamenti, il nuovo concordato...
Questo papa ha fatto tornare indietro il papato ad una posizione preunitaria, ad un’ingerenza del papato sulla vita dello stato che rasenta il potere temporale. Se c’è una cosa che il risorgimento italico (che io personalmente considero una sconfitta per come ha portato alla formazione di uno stato nazionale unitario e non federale, una monarchia e non una repubblica) ha avuto il merito di fare è stato di sconfiggere il potere temporale del papa ed evidenziare il conflitto stato e chiesa che, purtroppo, il fascismo ha nuovamente asservito al papato con il concordato del 1929.
Questo papa usando la nuova politica dell’ingerenza internazionale (la stessa di Bush per capirsi) ha riposizionato il papato in una posizione di potere temporale che per fortuna non si vedeva da quasi 2 secoli. Ha influenzato decisioni politiche che spettano solo allo stato e non alla chiesa, ha insinuato nei parlamenti europei, e in quelli dei nuovi paesi post comunisti e nei paesi latino americani, una posizione di "tradizione cattolica" che a fatica tre secoli di rivoluzioni borghesi avevano cercato di tenere sedata.
Oggi nessun parlamento ragiona di Bioetica, di controllo delle nascite, di educazione sessuale, di diritti delle donne, di ingerenza umanitaria, di eutanasia, di scuola senza prima sentire l’"opinione del papa".
Per me questa è una cocente sconfitta della democrazia, dello stato moderno, del rispetto interreligioso, del laicismo...
Non credo che ci sia nulla di cui dispiacerrsi se con il nuovo papa questo "indirizzo di fede" non funzioni più.

sono contento, sono contento sia tornato ad essere conservatore, antimodernista, ortodosso. Lo sono perchè voglio una chiesa che si occupi dei suo fedeli. Sono stanco di una chiesa moderna e modernista che mette becco in ogni cosa e si impiccia delle decisioni dello stato laico. La chiesa detti regole ai suoi fedeli non a tutti i cittadini.
Sono felicemente antimodernista.

Che i parlamentari cattolici votino secondo coscienza è un loro diritto, che il papa lanci anatemi contro i miscredenti e gli eretici è un suo dovere, che il vaticano si comporti da stato è una sua prerogativa. Ma lo stesso vale per i parlamentari non cattolici, ovvero che votino secondo coscienza, lo stesso vale per qualsiasi capo religioso, che richiami i propri fedeli al rispetto della fede, lo stesso vale per tutti gli stati, di comportarsi da stato. Quello che io spero è che questo papa sia "evangelico" e rispetti il dettame "date a Dio quel che è di Dio, a Cesare quel che è di Cesare".
Che Benedetto XVI sia un conservatore è l’essenza del cattolicesimo. Che sia un antiabortista, omofobico, anticontraccettivo è, finalmente, palese. Lo era anche il vostro amato GP II ma si nascondeva dietro una ipocrisia "giovanilistica" francamente intollerabile, si celava dietro un "buonismo" nauseabondo, si insinuava in un subdolo "dialogo interelligioso". Il buon Ratzingher è un’onesto cattolico. Speriamo che apra gli occhi a tanti "cattolici non praticanti, un po’ fedeli ma non troppo, credo si ma a modo mio, son cattolico ma mi piace il budha..." che il cattolicesimo è altro, che ha regole e dogmi ben precisi, che ordina ai propri fedeli l’osservanza delle regole e non una fede a intermittenza. Se molti pseudo cattolici perderanno la fede vorrà dire che non l’avevano tanto salda... ben per loro, ben per noi.

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