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lunedì 22 gennaio 2007

Tentativi attoriali- esercizi di cialtronismo

Andrea Satta è un operatore sociale, storico, educatore, antropologo, scribacchino. Dall’inconfondibile aspetto sardo, è deficitario della cadenza a causa delle molte esportazioni.

Nato in un piccolo paese, vive in un piccolo paese.

La prima esperienza teatrale la subisce a scuola durante la recita della preghiera mattutina e culmina con la prima comunione, ultimo capitolo di teatro religioso della sua vita.

Il teatro, il cinema sono, fin dall’adolescenza, compagni di vita di una grande abbuffata in cinema e teatri di provincia.

Sono degli anni ‘80 le prime esperienze di teatro di strada, con la vivace compagnia i “bambini con la barba”, di cui si auto proclama capocomico. Le maggiori imprese, sulla scia della ricerca surrealista e futurista, e dell’improvvisazione vagamente situazionista, culminano in un primo esempio di reality show di provincia: lo spettacolo “Consiglio di Istituto del Liceo Ginnasio Statale- Lista Pomi d’Ottone e Manici di Scopa” (1987).

Gli anni di università, nella Bologna degli anni 88/94, sono improntati al consumo di golouise e libri. Sono anche gli anni della formazione culturale e teatrale, dell’incontro con il teatro sperimentale di Eugenio Barba e del metodo Stanislavskij. Da sempre affascinato dal medioevo, per imperscrutabili ragioni lavorative, per molti anni si traveste da cartaio medievale e ricostruisce i laboratori “Ars Cartaria”, che girano e lavorano nelle maggiori feste medievali d’Italia.

Sono anni (1997/99) in cui il fulmine del medioevo lo porta a curare allestimenti teatrali di cene e spettacoli, a scrivere e adattare testi antichi per una piccola, ma affascinate, compagnia di giovani attori del Teatro Bon di Colugna di Udine. Saranno Cecco Angiolieri e Folgore da San Giminiano gli autori rivisitati.

In un continuo lavoro di invenzione e apprendimento ha giocato con centinaia di bambini, accompagnandoli nella rappresentazione di se, un po’ come pareva a loro. Questo ha prodotto esilaranti spettacoli, workshop aperti e giochi cooperativi con molta soddisfazione personale, non adeguatamente ripagata.

L’arrivo del nuovo millennio cambia rotta agli interessi e, per piacere e mestiere, partecipa a performance di scrittura creativa, creando il personaggio del “Commissario Manca”, a corsi di dizione e di commedia dell’arte (curati e seguiti dalla Scuola Sperimentale dell’Attore), a un corso di acrobatica (con il mastro Roberto Magro).

Con Barba nel cuore, e sulla faccia, ha interpretato un cattivo “mafioso” senza grande sforzo a dire il vero, nel film 64bitMaffia del regista d’avanguardia Max Piva, ottenendo una performance perfetta nella parte del morto. Si può tranquillamente dire che recita meglio da morto che da vivo.

1 commento:

Exis ha detto...

...mi scivi il curriculum?